
Arianna Tosetto
Parabiago (Milano) - «Per tutti noi è stata un’emozione indicibile». Arianna Tosetto, responsabile della Rsa Leopardi di Villastanza del gruppo La Villa con una ventina di posti letto per pazienti in stato vegetativo, malati di Sla e malattie neurodegenerative, racconta con emozione ciò che si è verificato nei giorni scorsi nella struttura assistenziale dove una donna di 68 anni, nativa di Settimo Milanese, - in coma vegetativo da un anno, quattro mesi e 18 giorni - ha dato i primi segnali di risveglio. Era stata ricoverata nella struttura nel gennaio del 2020 dopo una emorragia cerebrale non operabile.
«Quello che per tutti noi è un vero miracolo è accaduto mentre era in corso una videoconferenza col figlio Andrea. La donna, ad un certo punto, ha mosso le labbra per dire ciao al figlio. Dopo quel primo movimento la signora ha parlato (senza emissione di suoni a causa della presenza della tracheocannula) e, non senza manifestare stanchezza, ha fatto capire al figlio e all’operatrice che stava gestendo la chiamata che, in tutto questo tempo, ha sempre potuto sentire voci e stimoli, ma non riusciva a comunicare. La donna ha quindi chiesto di vedere la nuora e i nipoti. Ha infine mosso le mani, facendo anche il segno di pollice in su, ha mandato un bacio al figlio e all’infermiera, dicendo che gli operatori «sono stati bravi con lei».
M.M.A. (queste le iniziali del nome della donna) in questi giorni è vigile, risponde alle sollecitazioni del personale di assistenza. «Adesso restiamo in attesa di comprendere quali saranno le evoluzioni del quadro clinico della signora, nella speranza che questo sia solo l’inizio di un inaspettato ed emozionante ritorno alla vita». Alla Rsa Leopardi il contatto paziente-famiglia dal marzo dello scorso anno, in concomitanza con la chiusura della struttura a causa del Covid, è sempre stato garantito, con videochiamate periodiche.