
La stazione meteo sul Monte Bianco (StudioSally)
Legnano (Milano), 7 agosto 2015 - La spia (del meteo) che venne da Legnano. Sul tetto d’Europa c’è una “Vedetta Lombarda’’ progettata e assemblata nella Città del Carroccio. Si tratta di una stazione meteorologica fissata nei giorni scorsi sul Monte Bianco e che è stata testata e cablata per diversi mesi nei laboratori della Hortus Srl, (specializzata nello sviluppo software, reti e centraline di monitoraggio ambientale), in via Caboto, nella zona industriale che si estende dietro la Grancasa. Ed ora si trova appunto sulla cima più elevata del Vecchio Continente. Già operativa. È una sonda irta d’antenne, installata al col Major, le ultime rocce prima della grande calotta glaciale lungo la cresta di Courmayeur che porta al Mont Blanc. Ed è quasi interamente targata Legnano. Se infatti è vero che l’iniziativa è nata nel pensatoio di EvK2Cnr - l’associazione legata al Consiglio nazionale delle ricerche che dal 1990 gestisce la famosa piramide ai piedi dell’Everest, in collaborazione con l’Arpa Valle d’Aosta - e altrettanto vero che l’intero materiale è stato messo a punto dalla Hortus. Ma sua non è solo la paternità della progettazione. Anche il montaggio ad alta quota l’ha vista infatti coinvolta in maniera diretta. A salire nei giorni scorsi fino a 4750 metri (poco meno quindi dei 4810 della montagna simbolo dell’alpinismo) per metterla in funzione, c’erano anche Mauro Reguzzoni (al timone della Hortus) e il figlio Edoardo. Con loro tecnici e guide alpine.
La centralina del col Major - la più alta d’Europa - è stata trasportata dall’elicottero pilotato da Alessandro Remine per poi essere fissata sul basamento che lo scorso anno avevano ancorato alle rocce Umberto Morra dell’Arpa Valle d’Aosta, Marcello Alborghetti di EvK2Cnr e lo stesso Mauro Reguzzoni. Si era tentato più volte anche in precedenza di terminare l’opera, ma il Monte Bianco, si sa, è una vetta che non si concede così facilmente: le condizioni meteorologiche sono spesso proibitive. Solo quindi dopo un anno dai primi interventi si è riusciti a finire il lavoro. Ed ora da qui, tra il cielo e la terra, la stazione meteo controlla il clima. Monitora lo zero termico. Vaglia umidità e pressione. Raccoglie e interpreta una massa di preziosi dati sulle radiazione solare ad onda lunga e corta. Calcola il livello della neve, la velocità e la direzione del vento, con una webcam che trasmette poi in tempo reale tutte le immagini. Ci racconta insomma i cambiamenti climatici, giorno dopo giorno, ora dopo ora, dal sorgere del sole al calar delle tenebre. Tutto da lassù. E qui ci rimarrà per gli anni a venire, ricordandoci che scienza e tecnologia possono fare molto per la natura e l’umanità, ma anche che Legnano cela delle eccellenze che danno ancora lustro all’intera Lombardia. Portandoci davvero in alto. Fino a sfiorare il cielo con un dito.
di Davide Gervasi