REDAZIONE LEGNANO

Storia e tradizione. L’arredamento nel Dna di famiglia

Legnano, il riconoscimento della Regione a Elisabetta Fossati

Storia e tradizione. L’arredamento nel Dna di famiglia

Elisabetta Fossati con i figli Giuditta e Amos che continueranno la tradizione di famiglia

Posizionata su una mensola in vetro, a pochi passi dall’ingresso, la targa accoglie il visitatore. "La guardo ogni giorno e rivedo episodi della vita di questo negozio: i sacrifici fatti da tante persone, le notti passate a lavorare". Elisabetta Fossati è la titolare di “Fossati arreda”, la targa è quella ricevuta dalla Regione Lombardia, quale riconoscimento di attività storica e di tradizione. Per capirne il senso, partiamo da lontano. "L’attività nasce grazie al bisnonno Giovanni, falegname a Lissone – ricostruisce Fossati –. Il nonno Umberto la prosegue, ma ha l’intuito di capire che a Lissone erano in troppi". Così si sposta a Legnano, negli Anni Trenta e qui continua come falegname e costruttore di mobili. Nel frattempo nascono sei figli e tre decidono di continuare il mestiere: "mio padre Giulio, che sceglie di rimanere a Legnano, e gli zii Mario (in bottega a Lissone) e Giovanni, che faceva la spola tra le due città. Preceduto da una serie di vetrine espositive a Legnarello (una delle quali in via Bramante), il negozio prende forma nella sede attuale nel 1966, l’anno di nascita di Elisabetta. Che si trova a vivere un grave lutto, mentre frequenta la terza media: muore il papà Giulio e l’attività viene mandata avanti dalla mamma Rosita che ha dato un contributo fondamentale e dagli zii. Sono gli anni del boom economico, si lavorava tantissimo, e l’attività si allarga anche ai cugini Umberto, Elio e Massimo", ricorda Elisabetta Fossati.

Oggi lei gestisce il negozio, affiancata dai figli Giuditta, 27 anni, e Amos, 29. "Giuditta si occupa della progettazione, disegni e social – sottolinea – Amos di contabilità, vendite e consegne. Non trattiamo aziende "brandizzate", ma abbiamo le nostre, con le quali lavoriamo da anni, che conosciamo approfonditamente. Non ci interessano i numeri, ma il rapporto con il cliente. E abbiamo clienti in tutta Italia". Giuditta e Amos proseguiranno un lavoro che si alimenta di generazione in generazione? "Dicono di sì, continueranno questa tradizione. Ma vorrei anche esprimere dei ringraziamenti. Alla sindaca di Lissone, che mi ha scritto per congratularsi e a tutte le persone che in questi lunghi anni ci hanno dato fiducia".

Silvia Vignati