Doccia fredda per i 350 dipendenti di Teva, azienda farmaceutica - è la più grande produttrice di farmaci equivalenti al mondo - che nell'agosto 2016 aveva rilevato la proprietà di Actavis. I vertici della multinazionale hanno comunicato oggi l'intenzione di chiudere gli stabilimenti di Nerviano entro il luglio del 2022, lasciando così senza lavoro 350 persone. Dopo che soltanto tre anni fa era stato realizzato un nuovo stabilimento all'interno del polo produttivo nervianese. Un annuncio che sarà discusso giovedì 22 aprile in assemblea fra sindacati e lavoratori e che coglie tutti di sorpresa, visto anche che meno di due anni fa, nel settembre del 2019, i medesimi vertici di Teva avevano inaugurato una palestra a cielo aperto all'interno del parco della cava. L'intenzione di rimanere sul territorio, quindi, sembrava esserci. A quanto sembra, ora la produzione dell'azienda non riuscirebbe a coprire i costi di una struttura così ampia come quella nervianese e quindi la produzione dovrebbe essere trasferita entro il prossimo anno altrove. Rimane da capire cosa sarà dei 350 dipendenti che attualmente lavorano negli stabilimenti Teva di Nerviano.
Il termine di questa procedura dovrebbe essere luglio 2022, ma l'azienda sottolinea la propria disponibilità a valutare, qualora si presentassero, manifestazioni di interesse per l'acquisto del sito di Nerviano. L'idea è che quindi la dismissione possa essere soltanto temporanea e che eventualmente possa subentrare qualche altra realtà. La speranza è che si tratti di un'altra società farmaceutica, vista anche l'appartenenza dello stabilimento attualmente Teva, ed ex Actavis, al polo farmaceutico di Nerviano. I prossimi saranno mesi decisivi per i 350 lavoratori e dai vertici della multinazionale traspare l'intenzione di cercare soluzioni adeguate per tutti.