
Legnano, la scuola di via Parma
Legnano, 4 novembre 2018 - C'è stato un altro caso di vandalismo ai danni di una macchina di un docente dell’istituto comprensivo Carducci di via Parma, a Legnano. Il secondo, dopo quello contro la dirigente scolastica Elena Osnaghi, una decina di giorni fa. Il blitz vandalico si è verificato a due giorni di distanza dal primo, giovedì 25 ottobre, sempre nel pomeriggio, mentre il maestro delle elementari stava seguendo un corso di aggiornamento alle medie Bonvesin di corso Magenta, a una manciata di chilometri dalle Primarie.
L’automobile dell’insegnante era parcheggiata in una delle vie adiacenti, nei pressi del Santuario di Santa Maria delle Grazie. Strade dove di solito c’è poco passaggio e dove molti di coloro che sono diretti in centro storico si avventurano in caccia di uno spazio libero. Quando alla fine del corso il docente è uscito, la brutta sorpresa. La carrozzeria del veicolo era stata rigata. Forse con una chiavetta o un coltellino. Un danno “minore” rispetto a quello subìto dalla dirigente due giorni prima in via Parma, che uscendo dalle Carducci dopo le 17 si era ritrovata con il cofano e un fanale posteriore bruciati da una sostanza acida versata in gran quantità. Episodi inquietanti. Perché portano a pensare che il vandalo abbia colpito intenzionalmente quella macchina, sapendo che apparteneva proprio a un docente delle Carducci. E l’avrebbe quindi seguito nel suo spostamento alle Bonvesin. Dunque, non un balordo qualsiasi che prende di mira a caso i veicoli parcheggiati del rione, ma qualcuno che avrebbe agito in modo intenzionale.
Almeno questa è l’ipotesi più probabile, al momento, sulla quale si basa l’indagine della polizia che non si è ancora conclusa. Gli inquirenti sono a caccia di conferme, ma hanno già degli elementi concreti su cui lavorare. Un uomo (adulto) sarebbe già stato interrogato dagli agenti del commissariato. Resta da capire - anche se appare abbastanza probabile allo stato dei fatti - se sia o meno l’autore dei due raid.
«La macchina? Devo ancora portarla dal carrozziere, non so ancora quanto mi costerà sistemarla. Per fortuna ne ho un’altra per gli spostamenti». Elena Osnaghi, la preside che è stata la prima vittima dell’escalation di vandalismi, cerca di stemperare con un sorriso la preoccupazione per quello che sta succedendo nell’istituto di cui è reggente. «È chiaro che non sono contenta per quello che è capitato, ma allo stesso tempo sono serena – spiega –. Ho sempre avuto e ho tuttora un buon rapporto con gli studenti. Non ci sono mai stati screzi. Non ho mai avuto problemi di questo genere nella mia carriera, né qui a Legnano né quand’ero a Castano Primo. I danni all’auto a questo punto sono secondari – aggiunge –. Quel che voglio capire è chi ce l’ha con noi. Adesso aspettiamo la conclusione delle indagini».
Sia la preside sia il maestro hanno ricevuto la solidarietà dei colleghi e di tutta la scuola. Una vicinanza espressa dal consiglio d’istituto ma anche dal direttore dell’Ufficio scolastico regionale della Lombardia, Delia Campanelli, che li ha fatti sentire meno soli.