PAOLO GIROTTI
PAOLO GIROTTI
Cronaca

Verso l’ultimo atto. Torna all’asta a luglio il terreno di via Menotti. Ma il valore ora è sceso

È l’unico bene rimasto di Legnano Patrimonio, l’odissea è durata anni

È l’unico bene rimasto di Legnano Patrimonio, l’odissea è durata anni

È l’unico bene rimasto di Legnano Patrimonio, l’odissea è durata anni

Si avvicina l’ultimo atto della storia di “Legnano Patrimonio”, la società di cartolarizzazione nata più di 15 anni fa per vendere i beni di proprietà comunale e poi risucchiata nel vortice della crisi immobiliare: andrà all’asta il prossimo 3 luglio, infatti, l’unico bene ancora rimasto “in pancia” alla società, vale a dire il terreno edificabile da oltre 16mila metri quadrati, ora pignorato, e a forma di “U”, racchiuso tra viale Sabotino e via Menotti. Il valore? Nel 2009, in occasione della prima asta che aveva interessato questo lotto, l’area era stata offerta a 4,7 milioni di euro: tra aste deserte e tentativi di trovare differenti forme di vendita, si è così arrivati all’asta del prossimo luglio, quando il terreno potrebbe essere acquistato per poco più di 900mila euro. La storia del terreno è fatta anche di tentativi di vendita “misti”, in occasione dei quali l’area da oltre 16mila metri quadrati era stata inserita in un lotto unico che comprendeva anche i circa 8mila metri quadrati della ex piazzola per la raccolta rifiuti di Amga Spa (racchiusa all’interno della “U”) e un piccolo appezzamento privato.

Tutto inutile, perché l’asta svolta a fine 2020 non aveva portato ad alcun risultato. Erano stati avviati anche contatti diretti con un potenziale acquirente interessato al terreno — nell’ottobre del 2021 la società creditrice nei confronti di Legnano Patrimonio aveva intanto comunicato l’intenzione di dare corso alle azioni esecutive immobiliari sul bene immobile - che aveva presentato una richiesta di parere preventivo su un’ipotesi progettuale da realizzarsi sul terreno in questione. Tra decreti ingiuntivi della società creditrice nei confronti di Legnano Patrimonio, il via alla procedura esecutiva e tutte le aste pubbliche per tentare di vendere l’area concluse con un nulla di fatto - così come i contatti con l’operatore interessato - si è infine giunti sino alla situazione attuale. "Amga avrebbe convenienza ad acquistare all’asta il terreno del Comune per poi rivenderlo insieme al proprio, che altrimenti da solo sarebbe di fatto invendibile - è il suggerimento che arriva dal consigliere comunale del Movimento dei Cittadini, Franco Brumana -. Amga, con un costo minimo, potrebbe rivalutare in misura molto rilevante anche la sua proprietà. Ne beneficerebbero le amministrazioni comunali socie di Amga, che vedrebbero aumentare il patrimonio sociale. Amga però ci ha abituati a non sorprenderci per le sue decisioni assurde e contrarie ai suoi interessi; pertanto è possibile che non colga l’occasione offerta dall’asta giudiziaria".