PAOLO GIROTTI
Economia

Alto Milanese, nel terzo trimestre calano produzione industriale e fatturato

Pesano la pausa estiva ma anche la dinamica dei prezzi delle materie prime, con incrementi difficili da trasferire sui prezzi di vendita, e la frenata del commercio internazionale dovuta a conflitti e incertezza politica

Il presidente di Confindustria Alto Milanese, Maurizio Carminati

Legnano (Milano), 14 novembre 2023 – Cala la produzione ma anche il fatturato e le scorte di prodotti finiti fanno segnare il segno meno rispetto al trimestre precedente: l’indagine di Confindustria Alto Milanese nel terzo trimestre dell’anno conferma che la congiuntura ha registrato un rallentamento, dovuto in parte alla pausa estiva e la produzione industriale è risultata in calo in tutti i settori. Continua a preoccupare la dinamica delle materie prime che restano care e con incrementi che solo in parte le imprese sono riuscite a trasferire sui prezzi di vendita, con conseguente erosione dei margini aziendali e riduzione della capacità di autofinanziamento.

Segno negativo anche per il flusso dei nuovi ordini, sia nella componente estera sia in quella interna mentre rimangono Sostanzialmente stabili i livelli occupazionali. Per quanto riguarda gli investimenti, per il prossimo semestre il campione è diviso a metà tra chi ha programmato spese in conto capitale e chi invece non le ha pianificate. Una dinamica che resta invariata rispetto alla scorsa rilevazione, nonostante gli aumenti dei tassi d’interesse praticati dalla BCE.

Le prospettive a breve termine sull'andamento delle vendite sono sfavorevoli. Con riferimento ai prossimi sei mesi, il 27,5% delle aziende del campione si attende un incremento del fatturato (era il 33% nella passata indagine), il 45% un consolidamento, e un'azienda su quattro un abbassamento. Il clima di fiducia resta quindi improntato alla cautela: conflitti e incertezza politica internazionale non fanno immaginare una rapida ripresa.

Per quanto riguarda il settore Meccanico, il trimestre è caratterizzato da produzione industriale e fatturato in leggera contrazione. Il portafoglio ordini ha visto un freno sia delle commesse provenienti dall'estero sia degli ordinativi interni. In aumento rispetto alla scorsa congiunturale la quota di aziende (50% del campione, in linea con il trend generale) che ha previsto investimenti in macchinari e impianti nel breve periodo. L'aspettativa sul fatturato è positiva solo per il 6% delle aziende, stazionaria per oltre il 38%, mentre il 56% del campione pensa a un calo.

Per i settori Tessile-Abbigliamento e Calzaturiero l’analisi ha evidenziato un lieve indebolimento della produzione industriale, anche per motivi di stagionalità, e una flessione del fatturato e del livello delle scorte. In peggioramento il flusso di nuovi ordinativi italiani ed esteri. In salita i costi delle materie prime impiegate nel processo produttivo, che le imprese sono riuscite solo in parte a trasferire sui listini prezzi. Nonostante le tensioni sulla marginalità, la richiesta di credito bancario è sensibilmente aumentata. Nel prossimo semestre si prevede una sostanziale stabilità del fatturato, e una maggiore propensione a effettuare nuovi investimenti.

Nei settori Lavorazione Materie Plastiche e Chimico, infine, la produzione industriale è risultata indebolita, così come il grado di utilizzo degli impianti: diminuiti anche fatturato e portafoglio ordini. Le previsioni di fatturato per i mesi a venire si confermano buone nel 36% dei casi, anche se di minor intensità rispetto al periodo precedente (era il 40%). Si mantiene cauta la volontà a effettuare nuovi investimenti, in programma per il 43% delle aziende, in linea con l’ultima rilevazione.