Marco Invernizzi farà il giro del mondo in bicicletta

Il 28enne di Cuggiono in cinque mesi percorrerà 35mila chilometri

Marco Invernizzi

Marco Invernizzi

Cuggiono (Milano), 15 luglio 2015 - «Un giorno sono salito in bici e ho visto che non facevo fatica. Da lì mi è venuta l’idea di girare, di spingermi sempre più in là». Da quel giorno per Marco Invernizzi, 28enne di Cuggiono, la bicicletta è diventata il suo migliore amico. Viaggio dopo viaggio, Marco ha deciso di realizzare il suo sogno: il giro del Mondo in bicicletta che partirà il prossimo 20 luglio.

Invernizzi da cosa è nata questa idea? «Molte volte da piccoli avremo desiderato di poter viaggiare da una parte all’altra del pianeta Io l’ho sempre desiderato e presto diventerà realtà. Quando ho visto che per me andare in bici non era difficile, ho deciso di provare diversi viaggi. La scelta di girare il Mondo è una logica conseguenza».

Che imprese ha già fatto? «Nel 2011 traversata fino a Barcellona, Oslo nel 2012, l’Italia l’anno successivo e Francoforte nei mesi scorsi. Diciamo che mi sono riscaldato molto bene».

Dovrà percorrere 35 mila chilometri su due pedali.. ma cosa la spinge? «Tutti mi dico sempre: “Ma chi te lo fa fare? Non è per soldi, gloria personale ne altro. Secondo me la bici è il modo migliore per visitare un posto nuovo perché ha il tempo e l’opportunità per osservare un posto nuovo, conoscere nuove persone e assaporare il vero gusto della terra che si sta visitando».

Come ha programmato il suo viaggio? «Il viaggio è già tutto programmato da mesi. Da casa mia, Cuggiono, raggiungerò il Portogallo. Qui raggiungerò New York con un mezzo a motore e scenderò fino al Cile. Ancora una traversata mi porterà in Australia. Dall’Oceania, mi trasferirò in Cina, Thailandia e infine India. Da lì toccherò ancora il Sud Africa per poi risalire e arrivare fino alla Turchia, dove ormai avrò concluso il mio lungo viaggio. Percorrerò circa tra i 30-35 mila chilometri, interamente in sella alla mia bici da corsa. Avrò anche delle ruote da strada o ciclocross, che utilizzerò in base al tipo di terreno che troverò».

Emozionato? «Le emozioni, molto probabilmente, arriveranno una volta che comincerò a pedalare. In questi giorni con i vari preparativi non ho avuto neanche il tempo di fermarmi a pensare. Comunque resto molto fiducioso».

Come farà a riposarsi e dormire? «Ho una tenda dietro perché fuori dalle città dovrò utilizzarla. Nei luoghi isolati, infatti, dovrò fare solo affidamento su me stesso. In altri casi, invece, mi affiderò all’ospitalità delle persone locali che sto contattando da tempo via internet. Sarà anche un modo per conoscere nuovi costumi e usanze».

Quanto si è allenato? «In questi mesi non ho trascurato niente. Mi sono allenato molto intensamente. Gambe, fisico, ma anche la testa perché questa nei momenti più difficili conterà tantissimo. Scherzando, diciamo che non sono mai stato un vero ciclista e negli ultimi viaggi mi sono vantato di non essermi mai allenato per niente. Ma questa volta non si scherza». Ci sarà un modo per seguirla, o comunque, avere sue notizie? «Potrete seguirmi tramite il mio sito (www.marcoinvernizzi.it), blog, Facebook e Instagram. Sto provando anche una soluzione per fare una diretta».

I soldi per il viaggio le basteranno? «Alla fine tra risparmi, e sponsor, sono riuscito a starci in tutte le spese. In generale, per chiarezza, tutti i costi e i ricavi del viaggio verranno resi pubblici. La differenza, invece, sarà devoluta in beneficenza. Sto valutando una serie di progetti sociali dalla quale verranno individuati massimo due programmi. Per trasparenza, verranno dimostrate tutte le operazioni sul mio blog».

di Lorenzo Pardini