
Marco Ballarini, 49 anni, sindaco di Corbetta (Milano), civico di centrodestra
Corbetta (Milano) – Chissà se la celebre frase di Pietro Nenni, ‘Piazze piene urne vuote’, merita di essere aggiornata anche all’epoca dei social che ormai sono rimaste le uniche piazze, anche se virtuali, ad appassionare e dividere. Fa gli scongiuri Marco Ballarini, il sindaco più social d’Italia che di follower solo su TikTok ne ha quasi un milione, quattro volte di più del suo dirimpettaio di Milano, Giuseppe Sala, che su Facebook ne ha poco più di 220mila e su Instagram 244mila. L’ultima intemerata nei giorni scorsi l’ha fatta pubblicando una video denuncia contro uno scroccone che ha cenato senza pagare il conto nel ristorante “sociale” del paese.
Era proprio il caso di esporlo al biasimo generale?
“Solo lui si poteva riconoscere perché il viso l’ho pixellato prima di pubblicare la foto. Volevo che si sentisse in colpa per quello che ha fatto, la cena l’ha scroccata al ristorante Din Don Dan che ha appena aperto e dà lavoro a dei meravigliosi ragazzi che hanno problemi di autismo. Loro ci sono rimasti male e volevo che in qualche modo lo sapesse. Alla fine ci hanno pensato i carabinieri a rintracciarlo e sempre grazie ai social abbiamo scoperto che non era neppure la prima volta che se ne andava senza pagare, almeno altri quattro ristoratori hanno riconosciuto il suo modus operandi”.

Quindi i social servono per prendere i furbi, ma aiutano anche ad acchiappare i voti?
“Diciamo che sono degli strumenti straordinari per arrivare alle persone, in particolare ai giovani, ma prima di tutto occorre avere un messaggio e saperlo comunicare nel modo giusto”.
Lei in questo è un vero fuoriclasse, Corbetta non arriva a 20mila abitanti eppure lei ha un milione di follower solo su TikTok, come se lo spiega?
“Se è per questo l’anno scorso mi hanno detto che i miei video avevano più visualizzazioni addirittura di quelli di Giorgia Meloni e Giuseppe Conte. Anche se sono un boomer (ho 49 anni) mi considero un tipo smart e cerco di stare al passo con i tempi. Questo tipo di comunicazione così diretta mi piace molto, mi viene naturale e poi ci vuole tanta passione e anche tanto tempo”.
Fa tutto da solo oppure ha un social media manager che l’aiuta?
“C’è un gruppo di ragazzi che mi dà una mano, più che altro a girare i video che altrimenti mi porterebbero via troppo tempo. Ai contenuti però ci penso io, non tutti i temi sono buoni per TikTok, del resto ogni social ha le sue regole. Ad esempio in Comune usiamo molto Facebook per mantenere un rapporto diretto con i cittadini, abbiamo un gruppo con oltre 3mila iscritti e l’interazione è istantanea”.

Un sindaco social oltre che con i cittadini deve vedersela anche con gli hater, qual è la sua ricetta?
“Ci vuole pazienza e poi sono fortunato, ci pensano i miei follower a farli stare buoni”.
A proposito da dove la seguono?
“Un po’ da tutta Italia, paradossalmente più a Roma che a Milano, probabilmente perché la città è più grande e ci sono più persone interessate. Poi nei miei video parlo di tante cose, non solo di Corbetta”.
Come ha iniziato?
“I social media mi hanno sempre appassionato, ma ho iniziato a utilizzarli in maniera massiccia ai tempi del Covid. Pubblicavo un video quando uscivano i Dpcm e la gente ha iniziato a seguirmi”.
Con Morata poi com’è andata a finire? Vi siete chiariti?
“Non direttamente, attraverso Instagram. Lui probabilmente era un po’ nervoso per il momento delicato che stava attraversando e ci ha accusato di violare la sua privacy, cosa che non abbiamo fatto. Ci aggiunga l’aggravante che io sono interista. Nonostante tutto non se n’è mai andato da Corbetta finché ha giocato al Milan, ci ha lasciati solo quando è partito per andare a giocare in Turchia”.

Con un milione di follower la corteggiano i politici?
“Diciamo che si fanno sentire, io sono civico di centrodestra. Come dico a tutti fino al 2027 rimango a fare il mio lavoro di sindaco a Corbetta, con grande orgoglio e senso di responsabilità, poi vedremo”.
Il sindaco più social d’Italia stacca il telefono quando è in vacanza?
“Cerca di guardarlo un po’ meno per non far arrabbiare la moglie, ma spegnerlo non si può”.