
Il sindaco di Legnano Radice
Legnano (Milano) – «Rondini e rondoni risultano ampiamente tutelati all’interno del regolamento edilizio adottato» e «l’incresciosa vicenda mediatica è stata alimentata dal vostro responsabile Relazioni istituzionali ed Ecologia della cultura, dottor Danilo Selvaggi». Sono queste le parole che il sindaco di Legnano, Lorenzo Radice, ha utilizzato nella lettera scritta al presidente Lipu, Alessandro Polinori, per smentire che, all’interno del regolamento edilizio comunale, le norme penalizzino tra gli altri rondini e rondoni così come continua a sostenere il consigliere comunale del Movimento dei Cittadini, Franco Brumana.
Se per quest’ultimo, ancora oggi, le norme così come sono scritte impediscono «la nidificazione di tutti gli uccelli», il primo cittadino ha una diversa posizione: «Come saprà, un simile regolamento è frutto di una concertazione tra Stato, Regioni, e Province/Città Metropolitane ed Enti Locali - scrivono Radice e l’assessore alla Città futura, Lorena Fedeli, nella lettera - . All’interno di esso sono stati analizzati molteplici aspetti, comprese le normative a protezione delle specie protette, che come potrà verificare, si ritrovano nell’allegato 1 delle normative sovraordinate, che fanno parte integrante del documento, il quale all’articolo 3 comma 3 recita testualmente: «Sono fatte salve, ed ovviamente operano, anche tutte le altre disposizioni vigenti richiamate nel presente Regolamento Edilizio o comunque inerenti all’attività edilizia, ancorché non riepilogate nella ricognizione di cui all’Allegato 1, riportato in calce al presente documento».
Proprio le altre disposizioni, dunque, tutelerebbero i volatili: «Nell’allegato 1 sono inserite come parte del regolamento edilizio la Legge 157 del 1992 (Norme per la protezione della fauna selvatica omeoterma e per il prelievo venatorio) e il Decreto del Presidente della Repubblica 8 settembre 1997, n. 357 (Regolamento recante attuazione della direttiva 92/43/CEE relativa alla conservazione degli habitat naturali e seminaturali, nonché della flora e della fauna selvatiche) che tutelano, tra l’altro, anche rondini e rondoni».