Lodi, 30 ottobre 2018 - Sulla vicenda Abb (azienda che produce quadri ad alta, media e bassa tensione) si rischia il muro contro muro. Ancora una fumata nera ieri nel secondo tavolo di confronto in Assolombarda per evitare il trasferimento dalla sede di San Martino in strada di 64 dipendenti alla sede di Dalmine, nella Bergamasca. I nervi sono stati tesi. Al tavolo si sono seduti i sindacalisti della Fim Cisl, Giuseppe Rossi, e della Fiom Cgil, Massimiliano Preti, oltre ad alcuni esponenti della Rsu. Di fronte i vertici dell’azienda. I sindacati hanno presentato dieci punti di mediazione. A partire dal pullman per trasportare i lavoratori, alla possibilità di spostare nello stabilimento Abb di San Grato, a Lodi, almeno una parte degli operai di San Martino in Strada. Su tutto, però, l’azienda non ha dato segnali di apertura.
«L’incontro è andato malissimo - riferisce Preti -. L’azienda non vuole ascoltarci. Abbiamo chiesto una compensazione di 1.000 euro al mese per i lavoratori che con il trasferimento andranno a spendere tra autostrada e benzina. L’azienda invece ci propone 140 euro al mese. Si tratta di operai con una busta paga che non supera i 1.300 euro al mese. Per noi è una cifra insostenibile». Il trasferimento dell’Abb da San Martino a Dalmine, annunciato un mese fa, potrebbe avere conseguenze anche per l’indotto, una decina di aziende lodigiane (e 50 lavoratori complessivi) tra forniture di componenti e servizi generali che perderanno uno dei clienti principali. «Siamo arrabbiati e preoccupati perché l’Abb ha aperto un tavolo di confronto senza però offrire nulla - dice Rossi, sindacalista Cisl -. L’azienda non ha lasciato spazio alle discussioni. Assolutamente non vengono prese in considerazione le nostre richieste. Si rischia una paralisi e un periodo di incertezza. Noi comunque non molleremo la presa».
Il prossimo tavolo in Assolombarda sarà il 16 novembre. Nel frattempo i sindacati chiederanno alla prefettura di intervenire. Intanto, a livello politico il caso Abb resta caldo. Ieri il consigliere regionale Selene Pravettoni (Lega) ha replicato alla collega del Pd Patrizia Baffi la quale aveva invitato la Regione a occuparsi del trasporto dei lavoratori. «Da un confronto avuto con il presidente della Commissione Attività Produttive Gianmarco Senna sono emerse criticità rispetto all’applicazione della Legge 22/2006 citata dalla Baffi - spiega Pravettoni –. Piuttosto, ho trovato molto interessante la proposta del Presidente della Provincia Passerini rispetto a un possibile riutilizzo della sede di San Martino».