Lodi – Il fiume come una risorsa di idee e possibilità, un luogo per rilassarsi, socializzare e magari organizzare grandi eventi. Così si può riassumere il primo incontro per l’avvio del progetto “Addanostra“, promosso sabato mattina nella scuola media Ponte. L’obiettivo è creare un laboratorio di idee per far tornare l’Adda al centro della vita cittadina, un cantiere aperto cui partecipano Comune, associazioni, enti e singoli cittadini. “La convivenza della città con l’Adda è complessa – ha detto in apertura la vicesindaca Laura Tagliaferri –. L’amministrazione sta pensando a molte novità per la vita sul fiume, dalla greenway al restauro del Belgiardino fino alla nuova Ferrabini. Incontri come questo servono a capire cosa fare ancora”. Si sono poi seguite numerose discussioni, tra il pubblico e relatori.
“L’Adda può essere fonte di felicità, di conoscenza – ha detto Stefano Rotta, scrittore di Lodi –. Il fiume siamo noi, ci appartiene e gli apparteniamo. Lodi si è oramai allontanata dal fiume, lo teme, i tempi sono maturi per tornare a vivere con l’Adda”. A seguire poi interventi del professor Andrea Maietti, che ha raccontato molte storie intorno al fiume, e di Riccardo Cavallero, direttore del festival Fiume dei Libri. Presente e organizzatore dell’incontro è stato Tommaso Premoli, consigliere comunale con delega al fiume. “Punto a rifare altri incontri come questo – ha detto in conclusione –, è un dialogo utile. Oltre agli interventi fatti, piccoli ma essenziali come l’aggiunta di panchine, la sistemazione di alcune aree, bisogna pensare a eventi e occasioni per portare i lodigiani all’Adda. Una Festa del fiume, sul modello del palio che si faceva un tempo, è un’idea che si potrebbe percorrere”.