
Addio a Mino Zucchetti. L’ex prof diventato imprenditore. Un impero fondato sul software
Addio a Domenico “Mino” Zucchetti. Il fondatore della software house lodigiana che oggi è diventata la prima realtà italiana del settore e conta migliaia di dipendenti si è spento ieri sera tra le 20 e le 20.30 nella sua abitazione del centro della città. Aveva 85 anni. Zucchetti, primo di cinque figli di un agricoltore lodigiano, dopo una laurea in Economia conseguita alla Cattolica e brevi esperienze da insegnante e da impiegato, inizia a fare il commercialista e apre un suo studio. Siamo alla fine degli anni Settanta e l’allora commercialista Mino ha l’intuizione, per primo in Italia, di realizzare un software capace di gestire le dichiarazioni dei redditi in modo automatizzato, per dare un vantaggio competitivo al suo studio professionale. Ben presto capisce che quel software sarebbe diventato indispensabile per tutti i commercialisti, quindi decide di fondare l’azienda per commercializzarlo. Nel 1982 Ibm Italia sceglie di inserire le soluzioni Zucchetti per commercialisti all’interno del proprio listino e di commercializzarle mediante la propria rete distributiva. Grazie a questa partnership la “fama” del brand Zucchetti cresce. Nel 1986 decide di espandere l’offerta per i professionisti e realizza il software per le paghe. La crescita dell’azienda lodigiana con sede in via Solferino è continua. Tra gli altri traguardi raggiunti nel 2006 la Zucchetti realizza, per lo stadio Olimpico di Roma, il primo sistema di controllo degli accessi omologato Uefa. Un modello che poi verrà successivamente esteso fino ai mondiali del Qatar. Dal 2008 Zucchetti aveva deciso di lasciare il timone ai figli Alessandro e Cristina, anche se lui non ha mai smesso di interessarsi alla sua “creatura”. La notizia della scomparsa si è diffusa molto velocemente ieri in città. Forte il cordoglio per la scomparsa di un personaggio chiave del Lodigiano. Tiziano Troianello