"In Medicina e Chirurgia gli stessi infermieri e medici che accudiscono i pazienti “grigi“, quello sospetti Covid, lavorano anche nei reparti dove sono ricoverati malati non con il coronavirus". A lanciare l’allarme è un dipendente dell’ospedale di Codogno. Tra Medicina e Chirurdia sono 30 i letti: 8 malati sono in stanze singole e 22 in doppie. E continuano, intanto, anche i contagi tra gli operatori. "Lo stesso personale che si occupa dei pazienti sospetti, quelli ‘grigi’, si occupa anche dei pazienti ‘verdi’ – si sfoga un infermiere che lavora in Medicina a Codogno -. Così avviene anche in Chirurgia. Questo aspetto deve essere chiaro. Le condizioni di lavoro non sono semplici perché c’è carenza di personale. Siamo mandati in trincea". Sono una decina gli infermieri rimasti a disposizione. Le difficoltà sono soprattutto per chi deve organizzare i tre turni. E da domenica sono ancora meno dopo l’aggressione avvenuta nella notte di sabato con un paziente che si è “ribellato“ al personale che lo stava assistendo, spruzzando contro i sanitari una bomboletta di spray al peperoncino che aveva con sè. "Adesso abbiamo altri due infermieri assenti per malattia dopo l’aggressione in corsia – conclude il dipendente –. La situazione nell’ospedale di Codogno è grave perché senza personale è difficile gestire tutti i turni. Da parte di tutti, medici, infermieri e Oss, c’è una grandissimo sforzo". C.D.
CronacaAggressione con lo spray, infermieri disperati: "Siamo ancora meno, impossibile coprire i turni"