Graffignana (Lodi), 20 settembre 2023 – Sta meglio, ma resta ricoverato in ospedale, l’allenatore che sarebbe stato colpito dal genitore di un giovane calciatore al centro sportivo di Graffignana. Un episodio di violenza che ha scatenato sdegno a 360 gradi, soprattutto perché avvenuto davanti a tanti ragazzini impegnati nello sport e ai danni di un allenatore volontario di 62 anni.
“Non conosciamo i motivi del gesto – hanno spiegato alcuni testimoni – Ci siamo molto spaventati, anche perché, quando l’allenatore si è un attimo ripreso, prima del trasporto, con l’elisoccorso, al Policlinico San Matteo di Pavia, ha ripreso conoscenza, ma non ricordava l’accaduto”. Da qui il sospetto del trauma cranico commotivo e il volo d’urgenza al pronto soccorso.
Da una prima ricostruzione dell’accaduto, ancora al vaglio dei carabinieri della compagnia di Lodi, sembra che la lite, presto passata alle vie di fatto, sia avvenuta all’ingresso dei ragazzi di 14-15 anni che praticano agonistica e hanno iniziato ad arrivare al campo sportivo di viale Dante Alighieri, alle 17.30.
I testimoni avrebbero descritto un colpo alla testa da parte di un genitore. Quindi il malcapitato 62enne avrebbe perso conoscenza. Gli altri genitori presenti hanno quindi allertato il soccorso sanitario, che ha inviato in posto l’automedica di Lodi, due ambulanze della Croce rossa di Pavia e della Croce azzurra di Chignolo e l’eliambulanza in partenza da Milano. A seguire il ferito, che per fortuna si è lentamente ripreso, è stato stabilizzato e ricoverato per accertamenti. Poi i medici lo hanno trattenuto in osservazione.
Una comune serata di allenamento si è quindi trasformata in una raccolta di testimonianze, nel tentativo di ricostruire, il più dettagliatamente possibile, quanto accaduto negli istanti precedenti e di mettere l’eventuale responsabile davanti alle proprie responsabilità.
In queste ore i carabinieri stanno quindi valutando la posizione del genitore per stabilire se e come prendere provvedimenti. Si attenda il rientro dell’allenatore e la sua querela. Le accuse a carico dell’uomo dipenderanno dal tipo di lesioni che ha subito il volontario. Sarà fondamentale anche la testimonianza della vittima, che potrebbe essere dimessa entro due giorni.
La notizia del drammatico ricovero è presto circolata, con sgomento da parte di tutti. Bocche cucite, intanto, tra i dirigenti dell’associazione “Graffignana 2013”, che ha subìto il fatto ma, al momento, non vuole commentarlo. “Il calcio sta diventando davvero spiacevole. Sui valori, l’attività fisica e il divertimento, vincono gli insulti, le offese, l’incitazione alla violenza. I volontari iniziano ad essere stanchi e a questo punto, anche ad avere paura” ha commentato, a margine, gente del settore che dedica ai ragazzi il proprio tempo libero e deve subire queste pressioni psicologiche.