
L'assemblea a LodInnova
Lodi, 19 marzo 2016 - Un maxi ingorgo. Posti auto introvabili. Esaurito ogni posto auto lecito o no nella zona degli insediamenti produttivi di San Grato dove ha sede l'assemblea del Banco Popolare, nell'area fieristica LodInnova, gli automobilisti, tra un ingorgo e l'altro, sono stati invitati dalla polizia locale ad andare a parcheggiare all'ipermercato (a sua volta quasi esaurito attorno alle 10), oltre la tangenziale, dove però le navette non arrivavano; con centinaia di persone costrette a percorrere a piedi il cavalcavia, non sempre in condizioni di sicurezza.
Ieri sera il Banco Popolare aveva annunciato un numero record di iscritti al voto, con cinquantamila tessere (ma 1 socio può avere fino a 10 deleghe), contro le 33 ila totali (deleghe comprese) dello scorso anno: ma non c'è stato il tempo per correre ai ripari, almeno dal punto di vista logistico: 3mila i soci attesi a Lodi, 1.500 a Lucca, 3mila a Verona. L'assemblea, comunque, intanto, ha preso avvio: "I nostri vigilanti della Bce ci dicono che noi dobbiamo correre, correre, correre e cercheremo di correre anche di più. Draghi parla chiaro e dice senza mezzi termini che il supervisory board è pienamente consapevole che per gestire efficacemente i crediti ci vogliono anni, non è una cosa che possa essere gestita efficacemente in poco tempo - ha detto l'ad di Banco Popolare, Pierfrancesco Saviotti -. Il buon esito del lavoro non è ancora scontato, ma ci stiamo avvicinando sempre di più alle richieste della Bce ed è ragionevole pensare che riusciremo a favorirne la felice conclusione nell'interesse dell'intero sistema. Se son rose fioriranno, io mi sento di dire che la fioritura dovrebbe arrivare e mi auguro anche in tempi ragionevolmente brevi". L'ad ha anche rivolto un saluto all'osservatore della Vigilanza della Bce Ilze Rainska: "La ringrazio per la sua presenza: welcome to Lodi, Rainska", ha detto Saviotti dal palco, in apertura dei lavori assembleari.
Già mentre era in corso la votazione dell'ultimo punto all'ordine del giorno, i soci erano in gran parte defluiti, dopo aver assaggiato le prelibatezze, rigorosamente provenienti dai territori d'origine, offerta dal catering, tra risotti, salumi, formaggi e vini, e avere ritirato delle pubblicazioni in omaggio. Sale semideserte, interventi rarefatti, la gente si è incamminata a recuperare la propria auto, di qua e di là dalla tangenziale o dispersa nell'area Pip, tra i capannoni.
Un'assemblea dei record per l'affluenza, che si è anche chiusa rapidamente, alle ore 14. Gli iscritti venerdì al voto (deleghe comprese, fino a 10 per ciascun socio) risultavano circa 50mila. Presenti oggi ufficialmente, nel momento clou verso la tarda mattinata, 41.360 votanti, che fisicamente erano in realtà 7.157, comunque un record rispetto ai 33mila dello scorso anno (deleghe comprese), a rappresentare circa il 15% del capitale. In particolare a Lodi, rispetto agli spazi organizzati per 3mila persone, sono arrivati in 3.200: con le deleghe si sono iscritti al voto 19.416 soci. Alta comunque l'affluenza anche a Verona (2.469 persone, 14.073 voti) e Lucca (1.488 partecipanti, 7871). Solo alla prima votazione, riguardante il bilancio consuntivo del 2015, gli iscritti al voto (che si è svolto per alzata di mano tra i presenti in sala, altri erano sparsi nei vari locali) erano già calati a 38mila: in ogni caso sono stati solo 75 coloro che si sono registrati per dire no e 41 per astenersi. Poi numeri sempre più in calo man mano che si ponevano al voto gli altri punti all'ordine del giorno.
All'assemblea del Banco Popolare ha presenziato anche Lorenzo Guerini, portavoce e vicesegretario del Pd, già sindaco di Lodi: "Dopo la riforma del sistema delle popolari, con l'obiettivo di un rafforzamento del sistema bancario italiano, l'indicazione di una possibile fusione tra il Banco e la Bpm è qualcosa che noi guardiamo positivamente, rispetto al rafforzamento del sistema bancario". La commissaria della Vigilanza della Bce Ilze Rainska, ha preso pagine di appunti, durante l'assemblea ma alla fine ha risposto con un "no comment" alle richieste della stampa, spiegando che nel suo ruolo non poteva rilasciare dichiarazioni.
L'ad di Banco Popolare, Pierfrancesco Saviotti, ha rimarcato la volontà di fusione con Bpm. In merito ad un aumento del capitale Saviotti ha detto di non poterlo "escludere al 100%", pur ritenendole improbabile, ma il piano B, se la fusione non dovesse andare in porto, resta lo 'stand alone', nessuna fusione all'orizzonte con le banche venete o altre realtà. Martedì è già in programma un consiglio di amministrazione in cui si parlerà delle richieste della Bce: "Se non avessimo convinzione di essere in coppia con Bpm, non avremmo parlato in questo modo. I tempi dipenderanno anche da coloro che devono dare le autorizzazioni".