La dura presa di posizione del sindaco Matteo Delfini di San Rocco al Porto, che questa settimana ha accusato di "immobilismo" la Regione e l’Agenzia di tutela della salute, sul tema dei medici di base nel Basso Lodigiano, ha provocato la reazione di Ats stessa e dell’Azienda socio-sanitaria territoriale di Lodi. I due enti, hanno così comunicato, cosa stanno cercando di fare, in collaborazione con Polis e i referenti del corso di formazione in Medicina Generale del Polo formativo di Asst Lodi, per rimediare a una situazione insolita e alquanto fastidiosa per centinaia di assistiti. "L’obiettivo è ridurre il più possibile i disagi per i pazienti che rimangono senza assistenza in paese" chiariscono. A Casalmaiocco e San Rocco al Porto, ci sono infatti tre medici specializzandi che devono ridurre il numero dei pazienti assistiti, dai canonici 1.500 di un medico formato, a 1.000. E 500 persone a dottore, quindi, rischiano di rimanere “scoperte“, per un totale di almeno 1.500 assistiti. Senza contare la carenza di posti disponibili dagli altri medici operanti nei due centri abitati e la scomodità di dover fare di nuovo domanda per sperare di trovare assistenza. "Stiamo cercando di consentire, a ciascuno dei tre medici specializzandi, (due che operano a San Rocco e uno a Casalmaiocco), di mantenere il massimale degli assistiti già in essere e, allo stesso tempo, di completare il corso di formazione specifica. Questo grazie a piani didattici personalizzati, che permettano loro di conseguire l’idoneità, senza pregiudicare l’assistenza sanitaria nei confronti dei propri pazienti" annunciano Ats e Asst.
"Va precisato che la possibilità per i medici corsisti già incaricati di mantenere il numero massimo di assistiti (scelta che avviene esclusivamente su base facoltativa e volontaria, altrimenti il tetto è fissato in mille pazienti), è una novità introdotta di recente su iniziativa di Regione Lombardia, come ulteriore strumento per far fronte alla carenza di medici di medicina generale, soprattutto nelle aree più periferiche o disagiate – proseguono –. Si tratta peraltro, come noto, di una carenza purtroppo generalizzata a livello nazionale. L’Asst di Lodi, ha inoltre allo studio altri strumenti - come per esempio l’attivazione di Ambulatori Medici Temporanei - per far fronte a ulteriori difficoltà che dovessero manifestarsi in quei territori, anche in previsione del passaggio di consegne e responsabilità sulle Cure Primarie da Ats ad Asst previsto da gennaio 2024. Tale percorso sarà svolto in condivisione con gli altri enti del territorio".