
Bianca Balti, 32 anni
Lodi, 23 aprile 2016 - Sotto il vestito, un cuore che batte per gli indifesi. 'A piece of me for the refugees', del resto, è il titolo emblematico che la top model lodigiana Bianca Balti, ha ideato per l'iniziativa benefica a favore dell'Alto commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati e, in particolare, per il programma 'Lifeline Jordan' di assistenza economica ai circa 135 mila siriani, metà dei quali bambini, che hanno trovato asilo in Giordania: mercoledì 27 aprile (dalle ore 15 alle 19.30) presso il Superstudio13 di via Forcella, luogo simbolo degli scatti della Milano della moda, metterà in vendita abiti, scarpe, gioielli e accessori delle principali griffe frutto di 11 anni di carriera: "Questa raccolta fondi è 'un pezzo di me per i rifugiati', non solo perché si tratta di cose indossate o che mi appartengono, ma perchè sono 10 anni del mio lavoro e mi sembra che, con questa causa nobile per Unhcr, tutto abbia più senso", afferma.
Balti è stata una giovanissima 'no global'; oggi, 32enne, tra passerelle, spot, film, la partecipazione a San Remo, è mamma di due bimbe (di 8 anni e 1 anno): ma quale è stata la molla che ha fatto scattare la decisione, a dicembre, di fare da madrina ad un 'charity event' per Unhcr e, ora, di regalare capi firmati e mettersi a disposizione per i fan (per una foto polaroid ricordo con lei è necessaria una donazione minima di 50 euro) per aiutare i profughi siriani? "Non ho avuto bisogno di vedere il corpo di un bimbo arenato su una spiaggia. Sono sempre stata attenta a queste tematiche, già da teenager: mi informo, al di là dei luoghi comuni dell'ignoranza. Di sicuro, poi, quando hai una bambina piccolissima tra le braccia, la sensibilità ti accresce. Mi aveva colpito il ruolo dell'Onu vedendo il film 'Hotel Rwanda'. Ma, soprattutto, quando allattavo, ho iniziato a seguire il blog 'Humans of New york' (Hony) dov'erano postate foto di molti rifugiati siriani in Giordania tra cui uno scienziato che grazie a Hony è potuto recarsi negli Usa e incontrare Obama. Mi interessano le storie delle persone: penso sempre che su quei barconi potrei esserci io, mia figlia o mio papà".
Proprio papà Bruno ha potuto liberare un magazzino, a Lodi, dove Bianca aveva raccolto le griffe avute in regalo o acquistate negli anni e che mercoledì saranno in vendita a prezzi 'sottocosto' tra i 5 e i 500 euro: unico 'neo' la taglia 38 (scarpe 38-39): "Spero nell'affluenza di ragazzine delle scuole di moda, di collezionisti: lo scopo, in fondo, è donare e sono tutte cose fantastiche da portarsi a casa. Chi arriva prima avrà più scelta, chi dopo potrà usufruire di sconti anche del 50%: non voglio riportare via niente e non è il genere di cose (stili da passerella, dal grand soirée all'urban chic e rock punk) che si può spedire nei campi. Spero di raccogliere tanti soldi e di essere ancora utile a Unhcr: ma non voglio essere per loro una faccia e una spesa, tra aerei e alberghi, bensì partecipare a iniziative che possano portare concretamente fondi e, come in questo caso, aiutare le persone il più vicino possibile a casa, prima che siano così disperate da salire sui barconi".