NICOLA PALMA
Cronaca

Lodi, bocciato tre volte di fila alle medie ma promosso dal Tar: “Alunno brillante, è solo avvilito”

Il 15enne respinto ripetutamente dai docenti in seconda media. Il ricorso della famiglia accolto dai giudici: “Studente capace e dotato di notevole intelligenza emotiva. Si sente un estraneo a scuola”

L'ingresso di una scuola media (foto di repertorio)

L'ingresso di una scuola media (foto di repertorio)

Lodi – Come può un adolescente “brillante, capace e dotato di notevole intelligenza emotiva” ripetere per quattro volte la seconda media? Se lo sono chiesti i giudici del Tar, sollecitati dai genitori di un quindicenne dopo il terzo stop di fila imposto dai docenti di una scuola del Lodigiano. Risposta perentoria: bocciatura annullata.

Ripartiamo dal 5 giugno, quando il Consiglio di classe decreta la non ammissione in terza. A quel punto, scatta il ricorso. Il collegio chiamato a pronunciarsi su un tema così delicato si concentra in primis sulla relazione della psicologa che la scuola ha affiancato al minore per un percorso di ‘mentoring’, finalizzato a “esternare e affrontare difficoltà e fragilità”. La professionista scrive: “Rispetto al tema scolastico, il ragazzo confessa un totale disinvestimento durante l’anno in corso, in una scuola di cui è oltremodo stanco e avvilito. Si sente grande in mezzo ai più piccoli, di cui confessa di non condividere né l’età né i problemi né la maturità”. E ancora: “La notevole intelligenza, anche emotiva, gli permette di leggere il mondo non solo dei pari, ma anche degli adulti che ha intorno, notare le contraddizioni e le distorsioni e prenderne a suo modo le distanze”.

Detto questo, “sia il contesto scolastico, da cui lo stesso si sente ormai estraneo, sia quello familiare non lasciano spazio al minore, che allo stato attuale mostra un notevole bisogno di raccontare e di raccontarsi, e, come ogni quindicenne, affrontare la dura lotta del “chi sarò io?””. Conclusione: “Ha tutti gli strumenti e le capacità per intraprendere questo percorso, ma necessita di un lavoro terapeutico stabile e continuativo”. Nel documento di valutazione finale dei prof, non c’è traccia di queste considerazioni: “Nel corso del secondo quadrimestre, l’alunno ha dimostrato un comportamento abbastanza adeguato e ha instaurato rapporti adeguati con gli insegnanti e generalmente corretti con i compagni anche nei momenti di disaccordo. Si è dimostrato non sempre responsabile nella gestione del materiale. La frequenza è risultata discontinua”, il responso dello scrutinio.

Un responso motivato in maniera inadeguata e carente, per i giudici. Che hanno ricordato che alle medie la non ammissione è l’eccezione, non la regola, e che le considerazioni della psicologa e “i ripetuti insuccessi delle ripetenze della stessa classe” avrebbero dovuto indurre i docenti a promuovere l’allievo, puntando sull’attivazione di “specifiche strategie di recupero da attuare in un più ampio periodo scolastico”. Troppo facile bocciare e basta, verrebbe da sintetizzare.