
L’intervento dei vigili del fuoco ieri mattina ai capannoni della Lodigiana Maceri La causa pare accidentale
MARUDO (Lodi)Ancora un incendio nella cartiera di Marudo della Lodigiana Maceri "ma questa volta gli investimenti in tema di sicurezza e impianti ci hanno salvati dai danni". È la testimonianza del titolare Luigi Ghio che già più volte in passato ha dovuto affrontare importanti riparazioni dovute a devastanti roghi. Nel 2010 un maxi incendio, le cui origini non sono mai state indicate con esattezza (complice la devastazione provocata dalla lingua rossa), aveva mandato in fumo 35mila metri quadrati di capannoni, ma anche muletti, ragni e strumentazione varia. Nel 2000, invece, il danno era stato stimato intorno ai 50 milioni di euro, come da cronaca di allora e aveva interessato molta strumentazione. All’epoca la causa ipotizzata era stata un fulmine. Altri roghi nel sito si erano verificati nell’agosto del 2015, nell’ottobre del 2016 e ad agosto del 2019. Tuttavia, ogni volta, la ditta, ha progettato la ricostruzione, cercando di affinare il più possibile i sistemi di sicurezza che, quindi, ieri, hanno dato prova di essere efficaci: "E oggi (ieri per chi legge, ndr), la presenza di una guardia in ditta h24 e di 36 telecamere termiche, all’interno e lungo il perimetro della proprietà, hanno scongiurato il peggio – testimonia sempre Ghio –. L’allarme è scattato alle 5.15 e alle 6.40 era già tutto finito, senza danni ed è iniziata una comune giornata di lavoro". "La guardia si è subito accorta che qualcosa non andava, così come le telecamere termiche hanno rilevato e segnalato calore anomalo e c’è stato un pronto intervento – aggiunge –. Sono stato avvisato, permettendomi di arrivare subito e contemporaneamente stavano iniziando la giornata di lavoro anche gli autisti. È stato quindi acceso e ben sfruttato, da personale debitamente formato, il nostro impianto antincendio interno". Il rogo è stato estinto subito dai presenti: "Nel frattempo sono arrivati i vigili del fuoco, che poi hanno raffreddato tutto, finché anche il fumo è andato via. Poi, quando è stato scongiurato il rischio si riaccendessero focolai, le squadre sono rientrate e noi abbiamo iniziato una comune giornata di lavoro".Il titolare traccia quindi un bilancio: "Sono bruciati solo circa 4 metri cubi di carta, legno e plastica, che erano stipati all’esterno, nell’area dedicata, dove c’è la pressa e il fuoco non ha intaccato macchinari o capannone. Alla fine abbiamo accumulato 3 balle di rifiuti carbonizzati. "La causa sembra accidentale, anche se l’origine della combustione è ancora da capire – conclude –. Certamente qui non è entrato nessuno. Comunque abbiamo consegnato ai vigili del fuoco i filmati della videosorveglianza per ulteriori approfondimenti". Paola Arensi