PAOLA ARENSI
Cronaca

A Sant'Angelo Lodigiano nascono gli 'agenti segreti' contro i bulli

A Sant’Angelo e Lodi si formano giovani volontari per segnalare senza dare nell’occhio le vittime

I corsi di formazione delle "sentinelle" contro il bullismo

Bullismo e cyberbullismo vessano i ragazzi, a Sant’Angelo e Lodi si formano giovani "sentinelle" volontarie per segnalare e sostenere, senza dare nell’occhio, ma in modo diretto e efficace, le vittime. Proseguono le attività del piano per il diritto allo studio di Sant’Angelo collegate all’impegno del Centro educativo territoriale sperimentale locale (aperto a maggio 2021 e con già 42 casi seguiti nel repertorio). Un progetto, primo nel territorio, nato dal Comune (per idea dell’assessore all’Istruzione Luisella Pellegrini), in collaborazione con l’associazione Noi per voi, di cui fa parte il criminologo forense Cristian Bonatti di San Martino, che gestisce il Centro a titolo volontario e l’Azienda speciale dei servizi comunali di Sant’Angelo. Il centro supporta i giovanissimi (in qualche caso anche le donne vittime di violenza) nell’individuare, analizzare con esperti e stroncare sul nascere, con interventi diretti, in concerto anche con istituzioni e forze dell’ordine, prevaricazioni. Il progetto presentato ieri si chiama "Educare per educare", sarà proposto al Pandini di Sant’Angelo e al Liceo Piazza di Lodi ed è stato proposto alla scuola superiore Pandini, dove ha fatto gli onori di casa la dirigente scolastica Daniela Verdi. Un’iniziativa gratuita da attuare, arricchente per i ragazzi, con il rilascio di una attestazione valida ai fini curriculari (educazione civica).

"Questo grosso progetto, che parte da qui, per la prima volta in Italia, andrà a coinvolgere gli studenti per iniziare a sensibilizzarli su tematiche e reati che li riguardano purtroppo spesso da vicino e far capire l’importanza del volontariato e di aiutare il prossimo. Così da renderli sentinelle che possono notare e segnalare anomalie, in sicurezza e a tutela dei ragazzi vittime di cyberbullismo e bullismo – ha chiarito Bonatti-. Diventano loro stessi protagonisti, noi li sosterremo". Sono quindi stati incontrati gli alunni stessi per parlargli del cammino che percorreranno in questa direzione e 50 si sono già iscritti all’iter formativo di 20 ore. "Spesso i genitori non sanno dove sbattere la testa, l’unico modo è fare rete e speriamo che creare una task force di ragazzi a scuola ci aiuti".