LUCA RAIMONDI COMINESI
Cronaca

Calciatrici in campo a Lodi: il memorial Boccalini abbatte gli stereotipi

La terza edizione il 7 marzo al Sambe Stadium con 250 atlete, che vogliono cancellare quel che resta delle diffidenze nei confronti del mondo del calcio al femminile

I promotori dell’evento con tre giocatrici

I promotori dell’evento con tre giocatrici

Lodi, 1 marzo 2025 – Torna il torneo di calcio femminile per ricordare le sorelle Boccalini, fondatrici della prima squadra di calcio femminile d’Italia. La terza edizione del Memorial Boccalini Gfc si terrà venerdì 7 marzo al “Sambe Stadium“ e avrà inizio alle 9. Saranno oltre 250 le atlete che parteciperanno al torneo di calcio a 5, provenienti da tutta Lodi e altre zone della provincia. Le partite si giocheranno su tre campi diversi e in contemporanea per garantire a tutte le calciatrici di partecipare. L’evento, che ebbe molto successo sin dalla prima edizione, è organizzato dalle associazioni Se Non Ora Quando?, Toponomastica Femminile, dalla rete scolastica Non sei da sola (che ha coinvolto più di 17 istituti), Asd San Bernardo Calcio ed è patrocinata dall’amministrazione comunale, che aprirà il mese dedicato al contrasto contro la violenza di genere proprio con questa manifestazione. Il torneo che non rende solo onore alle quattro sorelle pioniere del calcio femminile, ma permette anche di riscoprire lo spirito sportivo di quello che è da sempre considerato uno sport “maschile“. 

Il torneo

Nella prima edizione era stata disputata dopo novant’anni la “partita mai giocata“, che avrebbe dovuto svolgersi il primo ottobre 1933 tra la squadra femminile di Alessandria e il Gruppo Femminile Calcistico delle sorelle Boccalini, ma che fu vietata dal regime fascista. Poi il calcio femminile fu bandito e il GFC fu sciolto. Tra gli obiettivi degli organizzatori c’è la volontà di far comprendere quanto la preclusione dello sport, e in particolare il calcio, al solo genere maschile sia solo un ostacolo al cambiamento e alla parità dei generi. “È un’esperienza che deve far pensare alle ragazze di sentirsi capaci, non solo nell’ambito sportivo, ma in qualunque settore, e senza dimenticare la specificità femminile. Dev’essere abbattuto lo stereotipo interiore del “non sono in grado“” ha spiegato Alice Vergnaghi, biografa e ricercatrice che ha approfondito più di tutti gli studi sulle sorelle Boccalini, la prima delle quattro sorelle, a cui sarà nei prossimi mesi il Comune intende intitolare un impianto sportivo.