PAOLA ARENSI
Cronaca

Calendario dell’esercito agli studenti, a Lodi scoppia la protesta: “Scelta sbagliata, soprattutto ora”

Petizione contro la scelta della Prefettura di coinvolgere le scuole superiori alla presentazione

Lele Maffi portavoce del malcontento manifestato dalle associazioni lodigiane “Auspichiamo non accada mai più” dice

Lele Maffi portavoce del malcontento manifestato dalle associazioni lodigiane “Auspichiamo non accada mai più” dice

Lodi – Alcune associazioni di Lodi, con una petizione di 90 firme, protestano per il coinvolgimento delle scuole superiori nella presentazione del ‘Calendario dell’esercito’ avvenuta a Lodi il 21 gennaio per iniziativa della Prefettura. Dal Palazzo di Governo nessuna replica.

“Riteniamo la scelta di coinvolgere le scuole superiori del Lodigiano al di fuori dei percorsi e della programmazione scolastica incongrua - dicono gli esponenti di Antifa Lodi, Anpi-Sezione di Cornegliano Laudense, Aps Il Cortile Lodi, Auser Provinciale Lodi, Cgil Lodi, Cittadini contro la Guerra Lodi, Emergency Gruppo Lodi e Unione Sindacale di Base Lodi –, soprattutto in un momento storico in cui armi, eserciti e guerre, sembrano dominare la scena e nel quale sarebbe necessario osservare, nei confronti di giovani e studenti, il massimo rigore storico, nell’affrontare tali argomenti”. “Novanta firme raccolte in breve tempo, in modo spontaneo, ma che avrebbero potuto essere di più – sottolinea il portavoce Lele Maffi –, la dicono lunga sul malcontento a riguardo. L’obiettivo dichiarato di questa iniziativa, è stato ‘comprendere il ruolo essenziale dell’istituzione militare e della sua natura più profonda immutata nei secoli, ossia la difesa di valori, pace, libertà e giustizia’. Ma è sufficiente conoscere minimamente la storia, per sapere che solo dal 1948 la Costituzione Repubblicana assegna alle forze armate il ruolo della difesa dello Stato, l’attività di pace internazionale e di supporto nelle calamità”.

Prima di allora, e ancora oggi, in diversi Paesi in guerra – aggiunge –, le istituzioni militari sono state invece protagoniste delle peggiori tragedie dell’umanità, con il loro carico di morte, ingiustizie e oppressione. In Italia prima e durante il periodo fascista, il regio esercito italiano si è macchiato di numerose nefandezze, quali l’invasione di nazioni e popoli pacifici, compiendo anche stermini e crimini della peggior specie e, all’occorrenza, contribuendo a sedare le legittime proteste pacifiche degli italiani esasperati, a suon di fucilate e a cannonate”. “Troviamo preoccupante il revisionismo più o meno esplicito di cui sono pervase queste pubblicazioni, sottintendendo la continuità degli alti valori dell’esercito durante il fascismo e dopo la sua caduta – conclude –. Il titolo del calendario dello scorso anno, inoltre, aveva spinto l’Anpi a chiederne il ritiro ed aveva generato una interrogazione parlamentare. Al di là dell’operazione in sé, ci si chiede perché la presentazione di un “calendario dell’esercito” debba trovare spazio tra le attività didattiche delle classi quinte, che già hanno una programmazione curricolare compressa. Auspichiamo per il futuro di non assistere più a iniziative come queste”.