È possibile ricominciare dopo aver attraversato situazioni di fragilità, violenza o criminalità? Sì, e lo dimostrano le esperienze di Casa Benedetta Cambiagio onlus e del Centro servizi formazione cooperativa sociale, strutture che operano sul territorio pavese per offrire educazione, formazione, prevenzione e riparazione del disagio fedeli al principio che vale sempre la pena di reinvestire sulle persone. Se ne è parlato al convegno "Fragilità e giustizia riparativa, la voglia di ricominciare" con Manuela Cibellis (Csf), Maria Assunta Zanetti (Casa Benedetta Cambiagio onlus) e Duilio Loi, giudice onorario del tribunale per i minorenni di Milano. "La devianza è l’effetto di una educazione mancata – ha detto Loi –. Fondamentale è, dopo un reato, l’ammissione di colpevolezza. Ogni anno 3500 giovani in Italia iniziano il percorso di messa alla prova". Il Centro servizi formazione ha sottolineato che vengono accolti tra gli 80 e i 100 autori di reato l’anno, che hanno tra i 20 e i 65 anni. La fascia maggiormente presente è quella tra i 35 e i 55 anni.
"Il presidio criminologico del Centro servizi formazione lavora sul territorio di Pavia attivando percorsi rivolti ad autori di maltrattamenti e reati sessuali – ha spiegato Manuela Cibellis –. Sono percorsi che mirano alla diminuzione della recidiva e all’attivazione di un percorso di auto-responsabilizzazione". La fragilità, invece, è spesso la condizione che caratterizza le ospiti della Casa Cambiagio. "Accogliere una ragazza a Casa Benedetta Cambiagio onlus significa accogliere una persona da ricostruire – ha ricordato Maria Assunta Zanetti –. Ragazze che hanno subito gravi mancanze educative o violenze, hanno bisogno di riprogettarsi. Le nostre ospiti hanno tra i 9 e i 17 anni, l’adolescenza è già difficile e nel loro caso è ancora più in salita".M.M.