
Il benzinaio Stefano Cortesi
Codogno (Lodi), 8 febbraio 2021 - Sedici prelievi per pagare 2 euro di carburante. Sono questi i numeri che dimostrano cosa sta succedendo nelle aree di servizio stradali per via di chi cerca di ottenere a ogni costo il rimborso cashback predisposto dallo Stato. Tanti clienti eseguono prelievi da pochi centesimi per aumentare le transazioni e ottenere il benefit di chi paga con le carte, ma i benzinai sono esasperati.
Stefano Cortesi, titolare dell’area di servizio di Codogno vicina al Conad, in viale Triste, racconta questa spiacevole nuova abitudine dei suoi clienti. Novità che sta mettendo in difficoltà gli imprenditori della zona. “Gestisco un benzinaio qui a Codogno e uno a Piacenza, sulla tangenziale, vicino al centro commerciale Galassia e per la prima volta in 12 anni di attività mi trovo in seria difficoltà. Non bastava il Covid, ora c’è anche il caschback, l’iniziativa dello Stato con cui ottieni il 10% di rimborso, fino a 150 euro al mese, sulle spese effettuate con carte, entro il 30 giugno 2021 – e chiarisce – La gente non ha innanzitutto capito che il sistema funziona solo se le transazioni sono effettuate in giorni diversi. Ma dato che servono più transazioni per arrivare al risultato e non conta l’importo, i clienti vengono da me all’alba o alla sera tardi e fanno pochi centesimi di euro di benzina alla volta”. Il risultato è che vengono eseguiti pagamenti di 0,50 o 0,70 centesimi, ripetutamente, anche in un solo giorno, da Cortesi e anche nei vicini benzinai, con gravi danni economici per gli imprenditori. Si arriva a 2 euro di guadagno con 16 transazioni.
“Io, oltre a non guadagnare nulla che possa servire a mandare avanti la mia attività, che in periodi di lockdown, come marzo e aprile, è arrivata a zero rendite e a novembre al 50% del guadagno rispetto agli altri anni, ogni volta che un cliente fa queste transazioni pago spese, cioè la commissione bancaria e la carta della ricevuta. E non è poco da che un rotolino costa 12 euro” si sfoga amareggiato. “Dovrò aspettare queste persone e chiedergli di smetterla perché così non posso andare avanti, lo fanno ripetutamente. Mi appello al loro buon senso chiedendogli di aiutarmi” conclude. Ci sono infatti già le difficoltà portate dalla pandemia da fronteggiare:”Il sabato e la domenica la gente non esce, chi lavora spesso lo fa in smart working, le scuole sono aperte solo parzialmente e quindi la gente si sposta meno e compra meno carburante – testimonia – Se prima facevo tre carichi di liquidi a settimana ora ne basta purtroppo solo uno e tutto questo senza ristori dato che noi, in base al codice Ateco, siamo sempre rimasti aperti e quindi mai stati considerati. Il problema è che non abbiamo lavorato!”.