REDAZIONE LODI

Centrale Caorso. Comuni in attesa del risarcimento

BOCCA D’ADDA (Lodi) “Arturo“ è in debito con i Comuni lodigiani confinanti: a Castelnuovo Bocca d’Adda, per esempio, attendono ancora...

Centrale Caorso. Comuni in attesa del risarcimento

BOCCA D’ADDA (Lodi) “Arturo“ è in debito con i Comuni lodigiani confinanti: a Castelnuovo Bocca d’Adda, per esempio, attendono ancora...

BOCCA D’ADDA (Lodi)

“Arturo“ è in debito con i Comuni lodigiani confinanti: a Castelnuovo Bocca d’Adda, per esempio, attendono ancora circa un milione e mezzo di oneri compensativi da corrispondere a causa della vicina centrale nucleare di Caorso, in provincia di Piacenza, attualmente in fase di dismissione e il cui reattore è soprannominato, appunto, Arturo. E a Caselle Landi i soldi reclamati sono molti di più. Quest’anno, il Comune castelnovese ha ricevuto poco più di 40mila euro come quota parte annuale dei contributi previsti per il 2022. Il risarcimento però dovrebbe essere molto più alto visto che, a metà degli anni Duemila l’erogazione è stata tagliata del 70%. Sulla questione si è aperto da tempo un contenzioso con lo Stato: in primo grado il tribunale ha dato ragione ai Comuni che reclamano la cifra senza tagli.

Caorso, alcuni mesi fa, ha ottenuto ragione anche in Appello. "Le risorse che arrivano devono essere impiegate per investimenti di natura ambientale – spiega il sindaco di Castelnuovo Marcello Schiavi (nella foto) –. Dei 40mila ricevuti, buona parte è servita per l’efficientamento energetico del municipio mentre 10mila a manutenzioni ordinarie e a migliorare la fruibilità del territorio". Intanto, da alcune settimane, Sogin, società di Stato incaricata del decommissioning degli impianti nucleari, ha iniziato nella centrale di Caorso le attività di smantellamento dei sistemi e componenti all’interno dell’edificio reattore. Saranno dismesse 3.400 tonnellate di materiale, di cui circa l’88% sarà rilasciabile dopo le operazioni di trattamento e decontaminazione necessarie, mentre il restante 12% sarà gestito come rifiuto radioattivo. Mario Borra