Lodi, 20 giugno 2020 - La clinica veterinaria dell’Università, ridotta alle urgenze durante la pandemia, ha ripreso l’attività all’80%: in settimana la verifica per decidere i tempi della riapertura anche del Pronto soccorso. "La clinica veterinaria è considerata un pubblico servizio, per cui non abbiamo mai chiuso del tutto durante il lockdown ma abbiamo ridotto l’attività alle urgenze, con una 20ina di prestazioni settimanali – spiega il direttore Saverio Paltrinieri – Ad esempio abbiamo sempre svolto il servizio per animali conferiti da Ats, con cui siamo in convenzione, perché erano interventi programmabili. Durante la chiusura infatti non eravamo sempre certi di avere figure quali l’anestesista o il chirurgo. Ora, anche se l’attività si riduce sempre un po’ d’estate, siamo attorno a 150/160 prestazioni sulle 200 del livello pre-Covid 19. In prevalenza ci occupiamo di cani, gatti, cavalli, bovini. È temporaneamento chiuso il servizio per animali esotici. Ma, soprattutto, ora siamo all’80% dell’attività perché lavoriamo solo su appuntamento".
«Stiamo cercando di riorganizzarci. In settimana ci sarà una riunione per controllare che le norme contro il contagio che già abbiamo adottato, come percorsi dedicati e adozione dei presìdi, si possano adattare anche alla riapertura del Pronto soccorso veterinario, senza appuntamento. Dall’1 giugno tutto il personale è tornato in servizio, fatta eccezione per i docenti, dato che l’attività didattica è ancora sospesa. I dottorandi che devono fare attività clinica, invece, sono ammessi". Sarà riprogrammato, infine, il trasferimento da Milano dei Dipartimenti, ultimo passaggio per avere a Lodi l’intera Facoltà, bloccato dal lockdown.