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Matteo Boschini, il nuovo coordinatore è un informatico e mette le sue competenze a disposizione
Codogno (Lodi), 21 febbraio 2025 - Il nuovo coordinatore della protezione civile di Codogno è il 56enne, laureato in fisica, Matteo Boschini che ha, per vice, la volontaria tutto fare Camilla Fiorin. Si occupa invece della segreteria Silvia Ramponi. “Sono diventato volontario nel periodo Covid, come Camilla e altri - racconta-. A fine febbraio 2020, vedendo, vicino a casa mia, i volontari di protezione civile che lavoravano al Com Centro operativo misto, sono andato a chiedere se avevano bisogno. Io faccio l’informatico, ma la necessità era tanta e mi sono messo in gioco”. E aggiunge: “Sono stato quindi volontario civico fino a ottobre 2020, poi ho fatto il corso e sono diventato volontario effettivo. In quel periodo, come me, tanti hanno fatto altrettanto. E a valle di questo ingresso di cittadini, che hanno sentito la chiamata dell’impegno civico, il gruppo è raddoppiato”.
Boschini prosegue: “Molto va anche alla capacità, che ha avuto il coordinatore precedente, Lorenzo Nicolini, di cogliere questo segnale. Ha accolto le persone che volevano aiutare e capito se erano in grado di andare avanti. Come volontario effettivo, sono stato impegnato in prima linea nel periodo dei tamponi, agli hub vaccinali”. E sottolinea: “Sono figlio del Covid e con me un’altra trentina di persone sono rimaste, tanto che il gruppo oggi conta 52 volontari effettivi e per aumentare i proseliti, facciamo corsi nelle scuole superiori e presenziamo anche nelle scuole di grado minore”.
Il 56enne aveva sentito parlare di protezione civile durante la piena del Po 1999, quando abitava a Senna Lodigiana, da dove era stato sfollato. “Mi era già venuto il pallino di aiutare e questa seconda volta ho colto l’occasione” spiega. Originario di Milano, il coordinatore abita a Codogno da 25 anni. “Io amo stare all’aperto a lavorare e non solo, tanto che mi sono specializzato nell’utilizzo delle motoseghe all’interno del gruppo e ho la passione per l’alpinismo e l’escursionismo - sottolinea - Ma anche essere un informatico, in tante cose, può servire. Per esempio per la gestione di anagrafiche, inventari, mezzi, attrezzature, segreteria. Uscita, con orari e mezzi, vanno infatti sempre segnalati al sindaco, che fa l’attivazione. Non sono l’unico informatico nel gruppo e questo è di aiuto”.
Oggi il quartiere fieristico, in cui c’è stata e tornerà la sede della protezione civile, è in fase di ristrutturazione. Da tre anni le tute gialle sono divise in tre sedi e si auspica un ritorno, quanto prima, alla normalità: all’ex ospedale Soave c’è il deposito delle attrezzature, il comando della polizia locale ospita la segreteria e all’Ex Confrutta sono stati parcheggiati i mezzi. “Concludo dicendo che come attrezzature non ci manca nulla, ne abbiamo di valide. Ma il nostro segreto è il continuo addestramento, perché solo eser
citandoci, possiamo sfruttarle al meglio ed essere davvero al servizio della comunità”.