La chiamano la “fabbrica del male” perché all’interno vi sono tracce di un passato di esperimenti sugli animali. Ma intanto è diventata anche il paradiso degli youtuber, che la utilizzano come luogo privilegiato per le loro incursioni armati di telecamere. Ormai l’ex azienda chimica Fardeco di viale Borsa, al rione Villaggio San Biagio, è diventata virale tra i visualizzatori dei video di chi effettua blitz in siti abbandonati. Mistero e inquietudine, brividi e sensazioni forti: c’è un mix di tutto questo ad animare chi scavalca la recinzione per farsi un giro nella ditta abbandonata che si estende per 16mila metri quadrati. Sulla piattaforma web ci sono diversi filmati che riprendono gli spazi interni del maxi complesso: uno addirittura conta un milione di visualizzazioni.
L’ex fabbrica, che nel corso del tempo ha cambiato nomi e funzioni, è ormai chiusa dalla metà degli anni Duemila ma sono rimaste tracce visibili della vecchia funzione dello stabilimento chimico e chi entra non fa altro che sottolineare quello che si faceva un tempo in quelle stanze. Ma non solo youtuber in cerca di materiale video si addentrano nell’ex Fardeco, ci sono anche spacciatori, senzatetto e pure ragazzini in cerca di emozioni forti. Molti hanno pure raggiunto la sommità dell’acquedotto interno. I tentativi di chiudere tutti i varchi della recinzione sono risultati poco efficaci: gli sforzi dell’Amministrazione comunale sono stati notevoli, con intimazioni e ordinanze ma, nonostante interventi anche delle forze dell’ordine non siano mancati, la sicurezza dell’area è stata sempre un problema.
Ora però c’è sul piatto il tema scottante del rilancio dell’area, che però non pare scontato: l’anno scorso l’ex fabbrica era passata nelle mani di un’immobiliare romana ma a oggi è ritornata nella disponibilità di un curatore fallimentare che la rimetterà in vendita.
Ipotizzare una nuova vita per l’ex azienda è certo auspicabile, anche se l’investimento dell’acquirente dovrebbe essere necessariamente notevole tra acquisto, demolizione, ricostruzione. Il lotto si trova in un ambito di riconversione da produttivo a direzionale, commerciale, residenziale ed è stato oggetto di un lungo intervento di bonifica concluso nel 2012, quando la Provincia rilasciò la certificazione di avvenuta “pulizia“ dei terreni.