LAURA DE BENEDETTI
Cronaca

A Codogno il 20 febbraio commemorazione europea per i sanitari vittime del Covid

Nell'ospedale dove fu identificato il paziente 1 una targa voluta dal Comitato permanente dei medici europei e dalla Federazione degli Ordini dei medici nazionale per ricordare i 310 medici infermieri e volontar uccisi

Un'infermiera di Codogno sottoposta alla vaccinazione in questi giorni

Codogno (Lodi), 5 gennaio 2021 - La commemorazione europea e nazionale per gli operatori sanitari deceduti per la pandemia da coronavirus si svolgerà il 20 febbraio alle ore 10 a Codogno, nel giorno e nel luogo in cui fu scoperto il paziente 1 e in cui anche tutto il mondo occidentale, dopo la Cina, venne sconvolto dal contagio. L'evento, dal forte valore simbolico, in occasione della prima Giornata Nazionale del Personale sanitario, sociosanitario, socioassistenziale e del volontariato, è promosso dal Comitato permanente dei medici europei (Cpme), presieduto da Frank Ulrich Montgomery, che sarà in collegamento video, e dalla Federazione degli Ordini dei medici nazionale (Fnomceo) insieme all'Ordine dei Medici di Lodi, presieduto da Mssimo Vajani.

Durante una cerimonia presso l'ospedale di Codogno, cui sono stati invitati il governatore Attilio Fontana, la vice governatrice Letizia Moratti, il prefetto di Lodi Giuseppe Montella, il direttore generale dell'Asst di Lodi, Salvatore Gioia, il sindaco di Codogno e presidente della Provincia, Francesco Passerini, verrà affissa una targa, in italiano e in inglese, dedicata alla memoria di tutti gli operatori sanitari vittime del Covid-19, mentre, in contemporanea, presso la sede di Fnomceo a Roma verrà apposta un'altra targa, dedicata solo ai medici deceduti a causa del virus, che ad oggi sono 310. Il primo fu, l'11 marzo 2020, Roberto Stella, presidente dell’Ordine dei Medici di Varese; l'ultimo, in ordine di tempo, è stato, il 3 febbraio, l'odontoiatra Guido De Carli.

Tra questi, subito nella prima ondata, anche tre medici di base lodigiani: Giuseppe Borghi, di Casale, Ivano Vezzulli di San Rocco, medico a Maleo, e Marcello Natali di Caselle Landi, medico a Codogno e in altri 4 comuni, segretario della Federazione dei medici di medicina generale. "Per il mondo sanitario occidentale il 20 febbraio a Codogno è stato l'inizio della pandemia; per noi è un piacere e un onore ospitare l'evento - afferma Passerini -. Auspichiamo che sia anche il passo verso la vittoria contro questa pandemia".

Il memoriale della pandemia di cui proprio oggi, a Codogno, c'è stata l'ultima cementata, voluto dall'amministrazione comunale in quanto rappresentativo non solo delle vittime ma a ricordo di questo periodo storico, invece, sarà inaugurato il 21 febbraio, giorno in cui la città della bassa lodigiana si svegliò scoprendo che era in atto il contagio e venne posto nella prima zona rossa: "Fummo falcidiati da ferite quodiane e devastati - afferma Passerini -; il monumento è simbolo della resilienza della comunità". La cerimonia di Codogno si terrà n collegamento con Vò Euganeo, dove il 21 febbraio si registrò il primo decesso in Italia, per il coronavirus.