Codogno (Lodi) – “Quando il cantiere del primo lotto del raddoppio ferroviario Codogno-Cavatigozzi sarà pronto a partire, speriamo che la riqualificazione in corso della stazione ferroviaria sia finalmente completata e non interagisca quindi con il futuro intervento. Come ci è stato detto, la linea attuale durante lo svolgimento dell’opera dovrà essere necessariamente sostituita con il servizio su gomma e non c’è purtroppo alternativa. Noi, per conto nostro, abbiamo già in mente come dovrà essere il nuovo scalo e faciliteremo il nuovo corso potenziando il terminal bus con l’aggiunta di fermate al di là della passerella pedonale, nella zona di viale Trivulzio".
Il sindaco di Codogno Francesco Passerini torna sulla questione scottante dei lavori nel contesto della tratta Codogno-Cremona-Piadena. "Se il servizio sostitutivo con navette sarà fatto con tutti i crismi da parte degli enti ferroviari, il disagio sarà minimo per i viaggiatori. Certo è che, visto lo stato in cui si trova oggi il servizio di trasporto pubblico sul territorio, qualche preoccupazione alla fine c’è".
Secondo le prime indicazioni, emerse anche durante la serata del dibattito pubblico in municipio, l’iter è ancora abbastanza lungo: il primo lotto del raddoppio dovrebbe decollare non prima del 2026-2027 e il cantiere che interesserà Codogno fino a Cavatigozzi dovrebbe durare, sulla carta, almeno quattro anni e mezzo.
Le preoccupazioni degli amministratori e dei cittadini però riguardano anche il tratto di ferrovia che attraversa la città e che non è interessato dal cantiere del raddoppio. Il finanziamento del sottopasso pedonale nella zona di via Borsa, le sollecitazioni sul cavalcavia di viale Duca d’Aosta, già fragile, e il tema della rumorosità che produrrà il cantiere, sono le altre questioni messe sul piatto e che attendono una risposta.