Lodi, 28 luglio 2024 – La sterilizzazione non è ancora totalmente contemplata, nel Lodigiano continua quindi la piaga del randagismo. Intanto, per supportare i gattari volontari, Amici Animali odv Lodi, associazione di volontariato che opera ispirandosi ai principi della solidarietà, ha beneficiato del sostegno della Fondazione Banca Popolare di Lodi. Ci sono fondi per il progetto finalizzato alla “Tutela delle colonie feline in collaborazione con le municipalità del Lodigiano”. “La nostra associazione, tra le proprie attività, comprende anche il sostegno a coloro che promuovono concretamente la cultura dell’ambiente e del variegato mondo che ne fa parte, conformemente a quanto dichiarato espressamente nello statuto – spiega il presidente Angelo Bocchioli –. E questa volta il progetto ha ricevuto un contributo, deliberato dal consiglio di amministrazione della Banca Popolare di Lodi, il 6 giugno, per sostenere chi si occupa attivamente, dietro riconoscimento delle autorità sanitarie e civiche competenti, della protezione degli animali, svolgendo un delicato ruolo anche in ambito socioculturale, sanitario, ambientale, e di servizio alla comunità”.
Amici Animali odv coglie l’occasione per ringraziare il consiglio di amministrazione della Fondazione Banca Popolare di Lodi, per aver creduto nel progetto presentato, nelle persone di Duccio Castellotti e Ezio Rana: “Siamo grati e certi che il riconoscimento premi tutti i volontari che vi si dedicano con abnegazione, e sacrificio, consapevoli che la protezione dell’ambiente assume sempre di più un ruolo importante, diretto e indiretto, nella vita quotidiana, per la civile e responsabile buona convivenza di tutti gli elementi e gli esseri che ne fanno parte” commenta.
Oggi, le colonie feline censite nel Lodigiano sono circa 500: "Il numero di gatti che le compongono è molto vario. Alcune sono composte da pochi gatti, altre 20 o 30, fino a 50. Le colonie nella città di Lodi sono circa 60”. La vera piaga sono i gruppi di gatti liberi non censiti, soprattutto nelle cascine e nelle zone agricole. Si fa molta più fatica, purtroppo, ad aiutarli e soprattutto a contenerne il numero. “Non essendo sterilizzati, perché ancora questa cultura, spesso, manca, si riproducono indiscriminatamente, con rischi di minore sopravvivenza. Questo per malattie trasmissibili, per infezioni contratte, per incidenti e mancanza di cure. E anche per ignoranza di chi li detiene solo per cacciare i topi. Sterilizzare non è contro natura, ma aiuta i gatti a stare meglio”. Per legge due gatti sono una colonia, purché siano gatti liberi, senza un proprietario. Le colonie riconosciute e censite hanno un/una tutor: così la legge regionale denomina il/la referente, che si occupa del cibo e delle catture per le sterilizzazioni.
Nel Lodigiano ci sono due distretti veterinari dell’Agenzia di tutela della salute. “In provincia di Lodi si distinguono in Alto Lodigiano e Basso Lodigiano, il primo con sede a Sant’Angelo Lodigiano e il secondo a Codogno. Entrambi si occupano delle sterilizzazioni/castrazioni di maschi e femmine delle colonie e dell’inserimento del microchip, oltre che di rendere i soggetti riconoscibili mediante apicectomia (microchip intestato al comune dove si trova il gatto) – chiarisce l’esperto – . Dal che si evince che i gatti liberi sono sotto la protezione dei sindaci per legge. Anche se i/le tutor si accollano tutto ciò che serve: cibo, medicinali e accudimento in generale, praticamente senza sostegno da parte dei comuni: è qui che si inserisce Amici Animali odv, con collette alimentari e progetti a sostegno”. Per la distribuzione nei paesi o per chi non potrà andare a Lodi, Amici animali sarà aiutato dei volontari della Croce Rossa italiana, “a cui va il nostro vivo ringraziamento e che già ci hanno aiutato, con grande abnegazione, in periodo di lockdown e Covid, quando ci era difficile raggiungere le colonie fuori città” conclude il presidente.