Concessioni idroelettriche all’asta: "Coltivazioni e irrigazioni a rischio. Bene i privati, stop agli stranieri"

Confagricoltura Lodi chiede tutele: in gioco l’accesso alle riserve delle dighe alpine, necessarie con la siccità

Concessioni idroelettriche all’asta: "Coltivazioni e irrigazioni a rischio. Bene i privati, stop agli stranieri"

Francesco Pacchiarini, Confagricoltura

Rischi per agricoltura e irrigazioni dovuti alle concessioni idroelettriche, Confagricoltura chiede tutele. Il presidente di Milano Lodi Monza Brianza Francesco Pacchiarini è preoccupato: "La messa all’asta delle concessioni idroelettriche scadute o prossime alla scadenza solleva interrogativi cruciali per il futuro della nostra agricoltura".

"In gioco – spiega ancora Pacchiarini – c’è l’accesso alle riserve idriche custodite dalle dighe alpine, fondamentali per salvare i raccolti dalla siccità. Se da un lato l’apertura alle gare potrebbe favorire un maggiore coinvolgimento di soggetti privati, dall’altro c’è il rischio concreto che la gestione dell’acqua venga concentrata nelle mani di gruppi, anche stranieri, poco attenti alle esigenze degli agricoltori".

La Legge Galli del ’94, che ha riformato il sistema di gestione delle risorse idriche, stabilisce un principio fondamentale: "L’acqua è un bene pubblico, e il suo uso dev’essere razionalizzato e gestito in modo sostenibile. Con priorità d’uso e il diritto delle imprese agricole all’accesso alle risorse idriche per scopi irrigui. Questa priorità è cruciale per la nostra agricoltura, che dipende dall’acqua". Molte le incognite per il futuro: "Ci preoccupa che i nuovi gestori possano accentuare un utilizzo monopolistico dell’acqua, non rilasciandola in quantità e con tempistiche adeguate per le irrigazioni – incalza Pacchiarini – Agire rapidamente è necessario proprio ora, con l’avvio delle prime gare per l’affidamento. Solo in Lombardia sono in scadenza venti concessioni, e per due di queste sono già state avviate le gare. Non siamo contrari alla partecipazione di privati che portino investimenti e innovazione, ma è fondamentale che siano garantite ricadute positive per il territorio, scongiurando che le concessioni finiscano in mani extraeuropee".

Paola Arensi