
Test sierologici
Lodi, 21 luglio 2020 - «Uno screening che non servirà affatto per capire dove si nasconde il virus nel Lodigiano". Questa la posizione di Paolo Spada, chirurgo vascolare all’istituto Humanitas di Rozzano(Milano), che critica duramente la scelta della Regione di finanziare il progetto promosso dalla Provincia e da quasi tutti i Comuni lodigiani per effettuare uno screening a tappeto. L’iniziativa, che coinvolgerà Ats e Asst, dovrebbe partire entro la fine di luglio. Il test sarà duplice, con controllo del tampone solo per chi ha sviluppato gli anticorpi al covid.
"Se fai il test sierologico, e analizzi il tampone solo ai positivi, stai scrupolosamente evitando gli infetti acuti, quelli nelle prime giornate di malattia, cioè il momento di contagiosità, in cui ancora non sono presenti gli anticorpi – sostiene Spada –. Si volesse scovare il virus si dovrebbero tamponare i test negativi, mica i positivi. Troveremo invece altre migliaia di infezioni già superate, e neanche una persona contagiosa".
Ogni esame costerà ai cittadini tra i 10 e i 15 euro (per i Comuni più piccoli potrebbe essere lo stesso ente a farsi carico della spesa totale, accettando solo un’offerta). Il tampone sarà pagato dalla Regione. "Denaro pubblico, risorse (medici, infermieri, laboratori) impegnate in attività di cui sfugge la logica – conclude Spada –. A dispetto delle evidenze scientifiche, a dispetto della pratica consolidata nel resto d’Europa, a dispetto delle linee guida dell’Oms. Un’ostinazione che prosegue nel nome della declamata “massima precauzione“, solo abile a sfinire i cittadini, rimpolpare il conto apparente dei malati, e lasciare andare gli infetti".