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Appalti sospetti e tangenti in Broletto: il tecnico risponde alle domande del gip

Chiesti gli arresti in carcere. Il Riesame deciderà entro due settimane di CARLO D'ELIA

Paolo Berloto, 61 anni, geometra dell’ufficio tecnico dell’amministrazione comunale di Lodi (Cavalleri)

Lodi, 2 febbraio 2016 - Ha risposto per quasi un’ora a tutte le domande del gip Isabella Ciriaco, il geometra dell’ufficio tecnico del Comune di Lodi, Paolo Berloto, 61 anni, agli arresti domiciliari da venerdì mattina con l’accusa di corruzione per atti contrari ai doveri d’ufficio. Avrebbe potuto avvalersi della facoltà di non rispondere, restare in silenzio pur di non affrontare le pesanti accuse. E invece, Berloto, ieri mattina, accompagnato dal suo avvocato di fiducia Alberto Goglio, ha provato a giustificare al giudice tutti quei versamenti provenienti dal titolare della ditta Costruvì di Benevento sul conto corrente Poste pay di sua moglie.

Il Nucleo di Polizia Tributaria di Lodi, coordinata dalla Procura di Lodi, ha scoperto mazzette per 10 mila euro solo nel 2015, ai quali si aggiungono diversi regali: mobili per 2 mila euro, un televisore Led da 55 pollici e biglietti per il Gran Premio di San Marino del MotoGp. Un rapporto di «stretta collaborazione» che, secondo le Fiamme Gialle, è continuato per almeno sette anni, dal 2008 a oggi. Intanto la Procura di Lodi ha chiesto che, nei confronti di Berloto, venga disposta la misura cautelare degli arresti in carcere. Il pm Laura Siani, che ha coordinato le indagini, ha sottoscritto gli atti che verranno esaminati dal tribunale del Riesame, che avrà tempo due settimane per decidere. Quasi certo, invece, che la richiesta dell’avvocato del geometra di revocare i domiciliari al suo assistito venga rigettata dal gip Isabella Ciriaco. Nel frattempo, sempre ieri mattina, il titolare della ditta Costruvì di Benevento, finita nell’occhio del ciclone per gli appalti manovrati a Lodi, è stato ascoltato dal gip di Benevento.

Le indagini proseguono senza sosta. Al momento sarebbero almeno 15 le gare d’appalto vinte dalla ditta Costruvì di Benevento con ribassi fino al 33%, finite nel mirino del sostituto procuratore Laura Siani e del colonnello Massimo Benassi. Tra Berloto e l’imprenditore beneventano, la formulazione dell’offerta con forte ribasso necessaria all’aggiudicazione dell’appalto pubblico era concordata con la certezza di recuperare il valore del ribasso mediante l’adozione di perizie di variante in corso d’opera o affidamenti di lavori extra-capitolato, per i quali si prodigava il dipendente pubblico. Un affare che dal 2008 al 2015 ha garantito alla ditta di Benevento lavori per oltre 2 milioni di euro. In cambio Berloto avrebbe incassato mazzette e regali. Nel mirino delle Fiamme Gialle non è finito solo il cantiere di ristrutturazione dell’ex Fanciullezza di strada Vecchia Cremonese. L’asilo nido, inaugurato a gennaio 2015, costato 740 mila euro, più altri 350 mila euro circa di perizia di variante. Anche gli interventi alla Cavallerizza, edificio di via Fanfulla destinato a diventare il museo della città, e numerose opere di messa in sicurezza, in Comune, al Teatro alle Vigne e Biblioteca Laudense, sono tra le spese finite sotto inchiesta.