MARIO BORRA
Cronaca

Covid, cinque anni dopo: testimonianze e ricordi della pandemia a Codogno, la prima zona rossa d’Europa

Martedì al Polo fieristico interventi di chi si è trovato in prima linea. Atteso anche l’assessore Bertolaso. Poi altre commemorazioni in settimana

Amici e parenti portano viveri alle persone rimaste in isolamento nella zona rossa vicino Codogno: un'immagine di 5 anni fa

Amici e parenti portano viveri alle persone rimaste in isolamento nella zona rossa vicino Codogno: un'immagine di 5 anni fa

Codogno (Lodi) – Testimonianze e ricordi, ma anche uno sguardo verso il futuro cercando di capire la lezione di quella drammatica pagina della storia recente: a 5 anni esatti dallo scoppio della pandemia da Covid-19 con il primo caso in Occidente scoperto all’ospedale di Codogno, proprio nella città della Bassa, martedì prossimo, è stata organizzata una giornata di riflessione su quanto è accaduto, ma anche di approfondimento di alcune tematiche a livello sanitario perché un eventuale prossima emergenza possa trovare tutto il sistema pronto ad affrontarla.

“Tra memoria e futuro, a cinque anni dal Covid“ è dunque il titolo della mattinata promossa dall’Asst di Lodi e che si terrà nella sala teatrale del polo fieristico di viale Medaglie d’Oro: si inizierà alle 9.30 con la parte dedicata al ricordo, attraverso la visione di foto e video e alle testimonianze di alcune persone che allora furono sul fronte delle emergenze: Piergiuseppe Ferrari, medico del Pronto soccorso, Grazia Fugazza, infermiera, Pietro Belloni, medico di medicina generale e Massimo Scaglioni che, insieme ad altri volontari, portò avanti l’esperienza di Radio zona rossa, cioè la trasformazione di Radio Codogno in punto di riferimento e di comunicazione nei giorni in cui dieci comuni della Bassa furono costretti a rimanere isolati dal mondo. Successivamente interverrà il direttore generale della Asst, Guido Grignaffini seguito dagli interventi di altre autorità, dal prefetto di Lodi, al presidente dell’Ordine dei Medici e al sindaco Francesco Passerini.

Alle 11.30 è previsto l’intervento dell’assessore al Welfare della Regione Lombardia Guido Bertolaso. Successivamente dalla memoria si passerà allo sguardo verso il futuro: la professoressa dell’Harward Business School Raffaella Sadun parlerà della lezione che abbiamo imparato mentre a mezzogiorno si aprirà una tavola rotonda attorno alla quale discuteranno coloro che cinque anni fa erano sulle barricate come il direttore del dipartimento di emergenza urgenza, Stefano Paglia e il direttore della rianimazione dell’ospedale Sacco di Milano, Antonio Castelli. Il direttore della fondazione Bruno Kessler, Stefano Merler tratterà dell’analisi epidemiologica del percorso Covid mentre Maurizio Bracchi porterà la sua esperienza sulla progettazione ospedaliera ddopo la pandemia. Eleonora Aloi parlerà della rete territoriale mentre Valeria Guazzoni delle opportunità delle nuove tecnologie. Il territorio, la prossima settimana, ha in programma diverse iniziative di commemorazione: a Codogno il 21 febbraio dopo il ritrovo al cimitero, il corteo si muoverà verso il monumento ai caduti del Covid di via Collodi. A Casalpusterlengo si farà memoria sabato 22 febbraio alle 10 con il ritrovo al monumento di via Don Minzoni. Seguirà una lettura di brani e poesie, la posa di una corona di fiori e la benedizione del parroco seguita dal saluto del sindaco. Sempre sabato prossimo ma alle 21 al santuario della Madonna dei Cappuccini si terrà il concerto dell’Ensemble giovani armonie di Casalpusterlengo mentre domenica alle 16 presso Villa Biancardi a Zorlesco si terrà la proiezione dal titolo “Dall’altra parte voci dalla zona rossa“.