LUCA RAIMONDI COMINESI
Cronaca

Dal santuario alla villa. I gioielli aperti con il Fai

Visite guidate a San Giovanni al Calandrone e a Palazzo Pertusati. Un’occasione per gli studenti, nei panni degli Apprendisti Ciceroni.

Visite guidate a San Giovanni al Calandrone e a Palazzo Pertusati. Un’occasione per gli studenti, nei panni degli Apprendisti Ciceroni.

Visite guidate a San Giovanni al Calandrone e a Palazzo Pertusati. Un’occasione per gli studenti, nei panni degli Apprendisti Ciceroni.

COMAZZO e MERLINOIl Santuario di San Giovanni al Calandrone e il Palazzo Pertusati sono tesori nascosti del Lodigiano, protagonisti delle Giornate Fai di Primavera, che hanno permesso l’apertura straordinaria di diversi beni architettonici. Due edifici storici dal valore culturale inestimabile, la cui vicinanza geografica (distano tra loro meno di 5 chilometri) non appiana quella temporale. Il Santuario di San Giovanni al Calandrone sorse infatti sulle fondamenta di un accampamento romano, anche se i primi documenti che ne attestano l’esistenza risalgono alla seconda metà del 1200. Ad accogliere i visitatori, una piccola chiesa, semplice e dallo stile neoromanico, contornata da una corte che permetteva a pellegrini e credenti di ritrovarsi in preghiera. Al suo interno, come sulla facciata, numerose opere di Cesare Secchi raffigurano la vita biblica di San Giovanni. Una perla poco conosciuta, che un tempo si credeva avesse persino capacità taumaturgiche, isolata nelle campagne merlinesi.

Ad accompagnare i turisti nelle visite, gli Apprendisti Ciceroni di diversi istituti scolastici: "Esperienza meravigliosa – dicono –. Ci aiuta nella comunicazione e nell’approccio alle relazioni, fondamentali per chi come noi studia scienze umane. Ci permette di superare la timidezza. Di argomentare un discorso nonostante la forte componente emotiva e approfondire l’interesse per le opere architettoniche e culturali del territorio". Alcuni sognano di divenire un giorno guide professioniste, altri vorrebbero lavorare nell’arte.

Risale al 1747, invece, l’ultimo restauro di Villa Pertusati di Comazzo, sede del municipio. A realizzare l’opera fu Francesco Croce, architetto di fama nazionale, già costruttore della guglia principale del Duomo di Milano, su cui venne eretta la statua della Madonnina. Un’opera rimasta, tuttavia, incompiuta. Dalle finestre, sotto le raffigurazioni di stile settecentesco, si può notare l’immenso giardino che avrebbe dovuto accogliere i visitatori alle spalle della villa, del quale resta qualche colonna, oltre ai tanti disegni e ai numerosi progetti irrealizzati.