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I rappresentanti dell’Asst di Lodi e delle associazioni coinvolte nel progetto
Prende il via a Lodi il Progetto “Dama“ (Disable Advanced Medical Assistance), un modello di presa in carico che agevolerà l’accesso all’assistenza sanitaria delle persone con disabilità complesse (cognitive, fisiche, neuromotorie e psichiche). Il progetto, sviluppato dall’Asst di Lodi con la Fondazione Comunitaria di Lodi, la Fondazione Danelli, le cooperative Il Mosaico e Amicizia, permetterà di coordinare le domande di salute dei pazienti con gravi fragilità per fornire delle risposte adeguate da parte dell’azienda ospedaliera lodigiana.
"Le persone con disabilità riscontrano spesso delle difficoltà ad accedere alle prestazioni mediche, a causa dei problemi di comunicazione tra gli enti e le strutture sanitarie e per l’incapacità di riconoscere i loro bisogni o perché restano inascoltati", ha spiegato Guido Grignaffini direttore dall’Asst di Lodi. Il Progetto “Dama“ mira, dunque, ad organizzare percorsi ospedalieri agili, funzionali e personalizzati, che forniscano prestazioni mediche in base ai bisogni specifici della persona interessata. Il modello di accesso facilitato è già operante a Vimercate e si sperimenterà per la prima a volta a Lodi con i 200 soggetti fragili in cura presso le associazioni coinvolte nel progetto. Dopo la prima fase di “rodaggio“, con la quale si consolideranno le procedure e gli interventi per mezzo dell’installazione di una rete di interconnessioni tra soggetti, enti e operatori, è prevista per metà settembre un’apertura a tutta la cittadinanza. Nel concreto, il team di “Dama“ si è posto come obiettivo quello di concentrare visite ed esami in tempi più ristretti, garantendo anche un’accoglienza più ospitale e confortevole. Sarà infatti reso disponibile ai pazienti con gravi disabilità un locale nel Pronto Soccorso di Lodi: una sala multisensoriale adibita, grazie all’innovativo sistema di luci e al flusso di suoni e immagini, per mettere a proprio agio i pazienti, in particolar modo chi ha disabilità neuro-divergenti. Il progetto non prevede solo un più facile accesso a prestazioni e visite mediche, ma pone lo sguardo anche sull’alleggerimento della permanenza nella struttura ospedaliera. È previsto inoltre un aumento delle fasce orarie per l’accoglienza delle persone con gravi disabilità.Luca Raimondi Cominesi