MARIO BORRA
Cronaca

"Dignità per i nostri ospedali"

Il 3 luglio Codogno e Casalpusterlengo scordano i campanilismi e promuovono un flash mob per la sanità

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di Mario Borra

Le città di Codogno e Casalpusterlengo unite nel nome della sanità da cambiare. Fino a qualche anno fa, il campanilismo aveva contraddistinto i rapporti tra le due realtà urbane soprattutto sul tema del futuro degli ospedali. Il 3 luglio prossimo, dalle 20 alle 22, l’organizzazione del flash mob con staffetta ed incontro al confine tra le due città, promosso dal Comitato Civico Ospedali, mette una pietra tombale su quell’epoca. Ieri mattina, sotto la Torre Pusterla, gli attivisti dell’organismo, nato un anno fa, hanno presentato l’iniziativa, insieme ai rappresentanti delle tante associazioni che hanno aderito (oltre al comitato, il gruppo Io ci sono, Coordinamento lodigiano per il diritto alla salute, Il Samaritano, Associazione volontari Incontro, Auser, Acli, Azione Cattolica, Avis, Unitalsi, Alcubo, Funzione Pubblica Cgil, Cisl e Uil, Associazione per i diritti degli anziani, Gruppo Podistico e Polisportiva Corno Giovine, Gruppo Podistico Codogno e Casale, Fiab). L’iniziativa prende il nome di “Filo rosso“, cioè quello che simbolicamente si scambieranno, nei pressi della pista ciclabile lungo la provinciale 234 tra Codogno e Casale, i rappresentanti dei gruppi podistici e i cilisti della Fiab (cinque-sei in tutto), mentre la massa delle persone che aderiranno si ritroveranno nelle rispettive piazze dove saranno lette alcune testimonianze sulla situazione sanitaria. All’evento sono stati invitati anche tutti i partiti e i sindaci della Bassa.

"È passato poco più di un anno e le cose sono ulteriormente peggiorate e con la prossima revisione della legge regionale 23 occorre mobilitarci" ha ribadito Sergio Galuzzi. "La salute è un bene primario ed occorre quindi essere uniti – ha aggiunto il presidente del Comitato, Gian Antonio Ongis –. Noi chiediamo solo che gli ospedali abbiano una loro dignità. Ed invece ad oggi i dieci posti letto di Oncologia sono spariti, il Punto Vaccini è solo un ambulatorio non accessibile con la prenotazione, dei reparti tornati a Casale sono scomparsi altri quindici posti letto, il reparto di Ortopedia e il Punto nascite hanno cessato di esistere".