
Alcuni dei partecipanti all’assemblea promossa a inizio gennaio alla frazione Triulza
Giorni decisivi in vista della conclusione dell’iter relativo all’insediamento del maxi impianto fotovoltaico da 138mila metri quadrati alla frazione Triulza per il quale la società Five-E Italy Green srl di Milano il 23 dicembre scorso aveva presentato una procedura autorizzativa semplificata. Entro domani si avrà la mappa completa dei pareri degli enti nel contesto dell’avviata conferenza di servizi indetta all’inizio di febbraio scorso. Arriverà il no (scontato) da parte del Comune di Codogno mentre ieri sul tavolo degli amministratori è giunto il diniego anche del Comune di Casalpusterlengo, interessato solo dalle opere di connessione impiantistica tra il parco solare e la cabina di trasformazione. L’ente “confinante“ con quello codognese ha ribadito che l’impianto è all’interno del perimetro di 500 metri dalla chiesa di Santa Maria Assunta e quindi l’area non è da ritenersi idonea al progetto. La norma, ricorda Casalpusterlengo, prevede il principio di individuare le zone idonee già "compromesse" preservando invece territori di pregio.
Nei giorni scorsi era già arrivato il parere negativo da parte della Provincia di Lodi così come il pronunciamento di Somaglia, anch’esso contrario soprattutto per la vicinanza con l’oasi naturale delle Monticchie. Nella battaglia contro l’insediamento non ci sono solo gli enti pubblici sulle barricate, ma la mobilitazione ha interessato pure la cittadinanza che, dopo l’assemblea alla frazione di inizio gennaio, ha promosso una maxi raccolta di firme in tutta la città, riuscendo a sfondare quota mille. Ora però se la società proponente si troverà di fronte al muro dei no, quasi sicuramente ricorrerà al Tar e dunque la “guerra“ del fotovoltaico finirà a carte bollate.
Mario Borra