MARIO BORRA
Cronaca

Disturbi neuropsichiatrici, è allarme. Un minorenne su cinque ne soffre

Lodi, negli ultimi due anni 5mila bambini e ragazzi sono stati visitati. Il primo aprile un convegno

Francesca Beccaria direttrice della Neuropsichiatria dell’Infanzia e dell’Adolescenza dell’Asst di Lodi

Francesca Beccaria direttrice della Neuropsichiatria dell’Infanzia e dell’Adolescenza dell’Asst di Lodi

L’Unità di Neuropsichiatria infantile dell’Asst di Lodi in due anni ha visitato e valutato ben cinquemila bambini e ragazzi. Numeri shock che fanno il paio con il dato statistico che sottolinea come, tra la popolazione del Lodigiano, compresa tra gli 0 e i 18 anni e cioè 37 mila unità, il venti per cento, pari a 7mila e 400 adolescenti, presenza disturbi neuropsichiatrici, dallo spettro autistico al deficit di attenzione e all’iperattività, ai disturbi dell’apprendimento e del linguaggio. Le cinquemila cartelle “aperte” dal 2023 ad oggi (2.800 a Lodi, 1.200 a Casalpusterlengo, 1.000 a Sant’Angelo) si riferiscono al fatto che i bambini e ragazzi hanno ricevuto una prestazione almeno una volta dai professionisti dell’Asst ed hanno avuto accesso ai servizi. Questi dati sono a corredo della presentazione del convegno che si terrà il prossimo 1 aprile dal titolo “Disturbi del neurosviluppo e farmaci: dal bambino all’adulto”, promosso da Francesca Beccaria, direttrice della Neuropsichiatria dell’Infanzia e dell’Adolescenza e Vincenzo Belcastro, primario di Neurologia. La tavola rotonda, che si terrà alla vigilia della “Giornata Mondiale della consapevolezza sull’autismo“, avrà luogo nell’aula magna del liceo Verri di Lodi alla presenza di una nutrita schiera di professionisti del settore, psichiatri, neuropsichiatri, neurologi, psicologi, logopedisti e terapisti della motricità. Nell’approccio ai disturbi del neurosviluppo e per cercare di individuare i problemi alla loro origine "fondamentale – sottolinea la dottoressa Beccaria – è la collaborazione con i pediatri curanti che possono segnalarci ragazzi a rischio disturbi e che ci aiutano a fare diagnosi sempre più precoci". Infatti, ribadisce la professionista "ormai siamo capaci di fare diagnosi anche su bambini tra il primo e il secondo anno di vita. Occorre essere consapevoli che l’impatto dei fattori ambientali sullo sviluppo di funzioni e competenze è massimo in alcune fasce evolutive e quindi l’individuazione precoce di un disturbo e il conseguente intervento hanno la possibilità di modificare il percorso di bambini e ragazzi". Per quanto riguarda la tematica del convegno, i medici ribadiscono che "non è vero che psicoterapia e farmaco siano inconciliabili, anzi il mix è spesso necessario per garantire risultati efficaci".