PAOLA ARENSI
Cronaca

Dottoressa non vaccinata sospesa dal lavoro: si presenta all’hub di Lodi con l’avvocato

Il legale chiede il reintegro e sottolinea: "La profilassi non impedisce il contagio da Covid a differenza di quanto sostenuto nel decreto del Governo"

hub vaccinale Lodi

Lodi, 17 agosto 2021 -  Insolita visita, la mattina di Ferragosto, al centro vaccinale di Lodi. Una dottoressa residente in città, ma dipendente nell’area dell’Agenzia di tutela della salute di Melegnano–Martesana, si è presentata nell’hub vaccinale del capoluogo con l’avvocato del Foro di Lodi Fabio Daprati e la polizia. "Ho accompagnato la cliente che due settimane fa era già stata sospesa dal lavoro perché si era recata all’hub di Melegnano per ottemperare all’obbligo di legge della vaccinazione. Ma non si era potuta vaccinare perché ha ritenuto di non essere stata adeguatamente informata sul contenuto farmacologico del vaccino", la sua testimonianza.

A quel punto l’interessata ha chiesto aiuto all’avvocato. "Siamo andati all’hub vaccinale di Lodi, ho chiamato le forze dell’ordine. Così da verbalizzare in modo oggettivo le risposte a due domande poste al medico ai fini di esercitare, come da legge, il proprio consenso libero e informato – spiega il legale e ricorda –. Dato che nelle missive che ha ricevuto la mia cliente, sia dall’Azienda di Melegnano Martesana, che dall’Ordine, rifacendosi all’articolo 4 del decreto legislativo 44 del 2021, si dice al dipendente “vai a vaccinarti con un prodotto che è funzionale a evitare il contagio da infezione da virus Sar Covid 2“, abbiamo posto la seguente domanda: “Il prodotto che voi somministrate è funzionale a prevenire-evitare il contagio e l’infezione da virus Sars Cov 2?". E il dottore ci ha verbalizzato “no“".

La seconda domanda fatta al medico è stata: "Ritiene che il prodotto che state somministrando permetta di assolvere all’obbligo giuridico contenuto nell’articolo 4 del decreto legge 44 del 2021?". E il medico ha detto di non essere in grado di rispondere a questo “ quesito giuridico“ – prosegue Daprati –. Ma se l’obbligo giuridico contempla quelle parole, parlando di un prodotto che sia funzionale a evitare un contagio da virus e tu mi stai somministrando un prodotto che non serve a quello, cosa ulteriormente dimostrata dai bugiardini, che dicono che il prodotto somministrato serve per combattere le conseguenze da malattia Covid 19 e non dal virus di un ceppo che potrebbe sviluppare altre malattie, c’è una discrepanza tra l’oggetto dell’obbligo di legge e il prodotto che viene somministrato. Per esemplificare, un conto è il virus Hiv e un conto la malattia “Aids“. Quindi chiederò il reintegro della mia assistita. Altrimenti o si dovrà cambiare la legge o modificare il vaccino", conclude.

Salvatore Gioia dell’Azienda socio sanitaria territoriale di Lodi, ha commentato: "Hanno chiesto se la vaccinazione fosse utile ad evitare il contagio da Covid 19. Come risulta dalla letteratura scientifica, non vi sono evidenze che la vaccinazione possa evitare al 100% le possibilità di contagio. Ma è altrettanto evidente che la campagna vaccinale sta abbattendo il numero dei ricoverati e, soprattutto, mette al riparo dallo sviluppare la malattia in forma grave o gravissima". E la conclusione: "Il medico che ha rilasciato la dichiarazione non è il responsabile sanitario dell’hub di Lodi e le sue dichiarazioni discendono da una valutazione che ha sicuramente fatto in scienza e coscienza".