REDAZIONE LODI

Eni, coltivazione di idrocarburi: sì alla proroga

Altri cinque anni per completare lo sfruttamento minerario nell’area Caviaga

Dalla Regione il via libera alla proroga quinquennale (fino al 2027) della concessione Eni spa per la coltivazione di idrocarburi liquidi e gassosi. L’area interessata è quella della concessione "Caviaga", tra i Comuni di Cavenago d’Adda, Mairago e Turano Lodigiano. La decisione sarà ora trasmessa al Mite, al quale compete il rilascio dell’autorizzazione, oltre che ai Comuni e alle Province interessate. La richiesta presentata da Eni spa è motivata dalla necessità di completare lo sfruttamento minerario del giacimento (chiuso dal 1997), che sorge tra le province di Lodi e Cremona, a circa 40 chilometri a sud-est di Milano. "Si tratta di un’istanza di proroga di attività in corso – dice l’assessore regionale all’Ambiente, Raffaele Cattaneo (nella foto)– che non prevede ulteriori lavori di ricerca, ma mantiene l’utilizzo degli impianti e dei pozzi in esercizio. A conferma dell’attenzione di Regione Lombardia per i territori e i comuni coinvolti. La proroga prevede la prosecuzione della produzione nei pozzi esistenti e delle attività di monitoraggio e manutenzione. Per garantire il pieno recupero delle riserve tecniche del campo. Oltre ad ottimizzare i pozzi e gli impianti". L’Eni dovrà ora presentare alla sezione dell’Ufficio nazionale minerario per gli idrocarburi e le geo-risorse (Unmig) di Bologna, del Ministero della Transizione ecologica, il programma di chiusura mineraria di ogni pozzo non più produttivo, entro un anno dalla sua messa fuori produzione. Naturalmente nel caso in cui il giacimento dovesse esaurirsi prima del termine del periodo della proroga stabilita. Per i pozzi non più produttivi, all’atto del rilascio del decreto ministeriale di proroga, esclusi quelli di sfiato, dovrà essere presentato entro sei mesi il cronoprogramma di chiusura e ripristino ambientale. Carlo D’Elia