TIZIANO TROIANELLO
Cronaca

Ex Consorzio, ricorso al Consiglio di Stato

Lodi, la mossa della Giunta contro l’ordinanza di sospensiva dei lavori del Tar. "Andremo fino in fondo"

La prima cittadina Sara Casanova ha difeso le scelte della sua amministrazione

Lodi - Si va subito al Consiglio di Stato. Resta infuocata nel capoluogo la diatriba sul futuro dell’area ex Consorzio agrario. Dopo che il Tar, lo scorso 9 febbraio (su input del ricorso di Legambiente Lombardia), ha sospeso fino al 3 maggio i permessi per costruire nella zona vicina alla stazione e dove dovrebbero sorgere un supermercato da 2.500 metri quadrati e un magazzino di altri 4mila quadrati (con correlate opere compensative tra cui le rotatorie in piazzale Medaglie d’Oro e all’angolo tra viale Dante e viale Vignati), la Giunta comunale ha deciso di varare immediatamente la contromossa. "Questa sera avrei voluto fare il punto su lavori ampiamente avanzati, e con benefici già tangibili per nostra città – ha affermato il sindaco Sara Casanova, martedì sera in Consiglio comunale –. La recente ordinanza del Tar ha sospeso invece quasi tutti gli interventi (fino al 3 maggio possono continuare solo i lavori di demolizione, ndr ) in attesa del giudizio di merito (sulla legittimità delle autorizzazioni del Broletto, ndr ). Non intendo commentare il provvedimento, perché non è mio compito e ho massimo rispetto per la decisione dei giudici, ciò non toglie, tuttavia, che il Comune ha la legittima possibilità di contrapporsi".

"Abbiamo scelto questa strada – ha chiarito – perché fermamente convinti del buon operato dell’Amministrazione. Le valutazioni amministrative, urbanistiche ed ambientali sono state effettuate con rigore". La prima cittadina ha ricordato poi gli obiettivi fondamentali del piano di intervento: rigenerare un’area degradata, completare il grande comparto urbano a cavallo della stazione, migliorare e rendere più sicure le dinamiche viabilistiche vicino al centro. "L’eventuale interruzione di questra trasformazione urbanistica – ha sostenuto ancora Casanova – avrebbe conseguenze irreversibili sulla vita dei cittadini". "Da sindaco e candidato sindaco - ha concluso –, confermo il nostro impegno a concretizzare questo grande progetto e che, anche qualora il Tribunale dovesse darci torto, saremo disposti a ricominciare da capo, ponendo rimedio a tutte le eventuali criticità evidenziate dai giudici". Dai banchi dell’opposizione sono state ribadite le ragioni di contrarietà al piano. "Forse sarebbe stato meglio ricorrere al Consiglio di Stato dopo la sentenza nel merito del 3 maggio – ha affermato Simone Piacentini, consigliere del Pd –. Questo giochetto ci costa 12mila euro oggi e rischia di costarcene altrettanti in futuro se si manterrà questa linea".

Luca Scotti di “Lodi al Centro” ha ricordato come per i giudici le verifiche amministrative non sono state condotte con rigore. "Il danno alla città - ha aggiunto – sarebbe impiantare un catafalco all’ex Consorzio. Se Lodi ha bisogno di riqualificazione viabilistica la può programmare anche senza il privato". "Come può esserci miglioramento generale con più inquinamento, più traffico e commercio di vicinato in ginocchio ancora nessuno ce lo ha spiegato" le parole di Francesco Milanesi (Lodi Civica). "Se la Vas era da fare lo deciderà il tribunale a inizio maggio – il pensiero espresso dal vicesindaco Lorenzo Maggi –. La decisione di escludere la Vas è stata tecnica e non politica. Noi con il piano abbiamo colto un’opportunità a costo zero". Alla fine bocciato l’ordine del giorno con cui la minoranza chiedeva di accantonare in bilancio prudenzialmente una somma per gli oneri di urbanizzazione già incassati (poco meno di 2 milioni di euro) nel caso in cui il piano dovesse in futuro definitivamente tramontare. Ok invece al documento, della maggioranza, che invita la Giunta a far sì che il piano di intervento possa trovare "concreta attuazione".