CARLO D'ELIA
Cronaca

Esuberi alle ex Curioni, è fumata bianca

Tavolo decisivo al Ministero: un anno di cassa integrazione straordinaria per 50 e via libera ai pensionamenti

Una protesta dei lavoratori ex Curioni

Galgagnano (Lodi), 29 gennaio 2020 - Un anno di cassa integrazione straordinaria e via libera ai pensionamenti. La fumata bianca sulla vicenda ex Officine Curioni di Galgagnano è arrivata ieri dagli uffici della direzione generale del ministero del Lavoro. Al decisivo faccia a faccia che si è tenuto a Roma hanno partecipato i sindacalisti Fiom Cgil di Lodi, le Rsu e i rappresentanti della multinazionale americana Bw Papersystems. Presenti al tavolo anche Regione Lombardia e Assolombarda.

Dal 19 gennaio per 50 dipendenti delle ex Officine Curioni di Galgagnano è scattata la disoccupazione dopo la chiusura del sito produttivo. A settembre 2019 infatti la multinazionale americana Bw Papersystems, proprietaria dello stabilimento dal 2011, specializzata nella produzione di macchine per il cartone ondulato, aveva annunciato la chiusura. Ieri la svolta con tutte le richieste del sindacato e dei lavoratori che sono state accolte. Al Ministero è stato raggiunto l’accordo che permetterà ai 50 lavoratori ex Curioni di poter aderire a un anno di cassa integrazione straordinaria (dall’1 febbraio prossimo al 31 gennaio 2021) allungando di dodici mesi la disoccupazione prima di accedere ai due anni di Naspi. Previsti anche incentivi a tutti i lavoratori con 400 euro mensili di sostegno alla cassa integrazione straordinaria oltre a un indennizzo per il mancato preavviso della chiusura dello stabilimento di Galgagnano. Via libera alla richiesta di un cospicuo accompagnamento alla pensione per 19 dipendenti, che potrebbero raggiungerla con l’impegno dell’azienda a coprire i 6 anni mancanti.

«Siamo soddisfatti per il risultato raggiunto - spiega il segretario provinciale Fiom Cgil di Lodi, Massimiliano Preti -. In questi mesi ci siamo battuti in ogni sede per poter affrontare un’emergenza lavorativa improvvisa e difficile. Urge per tenere alta la guardia perché nel territorio ci sono altre realtà a rischio. Serve un tavolo istituzionale". Fissata per domani alle 16 una riunione straordinaria dei lavoratori alla Camera del lavoro di Lodi in via Lodivecchio.