L.D.B.
Cronaca

Caso farmaci, il M5S torna all'attacco

All'ospedale di Lodi farmaci conservati in locali ritenuti non idonei, poi trasferiti

I farmaci erano privi dell'autorizzazione Aifa

Lodi, 5 luglio 2016 - "L'atto di notifica preliminare cantieri inviato alla Regione Lombardia reca la data di giovedì 23 giugno, ovvero il giorno della nostra ispezione e dopo una settimana dalla nostra prima segnalazione all'Ats. Ma i lavori, secondo le dichiarazioni del presidente dell'Azienda Farmacie Comunali Lodi (Afcl), Gianmaria Mondani, non erano partiti già da mesi?". Il M5s torna all'attacco sulla vicenda dello stoccaggio di medicinali in locali ritenuti non adeguati presso la farmacia comunale numero 3 all'interno dell'Ospedale Maggiore.

Quel 23 giugno il deputato Danilo Toninelli, i consiglieri regionali Stefano Buffagni e Dario Violi e quello comunale, Luca Degano, effettuarono un sopralluogo a sopresa nei locali utilizzati come magazzini dalla farmacia, rilevando che "anche nel nuovo locale persistevano diverse irregolarità circa la corretta conservazione dei medicinali - spiegano in un nota -. Mondani rispose che si trattava di una soluzione provvisoria e che già da mesi erano in atto dei lavori per l’adeguamento dei locali, affermazioni che però contrastano con la richiesta di inizio lavori (per 158 mila euro, ndr) inoltrata da Afcl alla Regione, datata 23 Giugno".

Per Buffagni "il fatto che il presidente di un’azienda comunale risponda con argomentazioni palesemente in contrasto con quanto riportato nei documenti ufficiali è di una gravità inaudita". "Il presidente dell’Afcl dovrebbe occuparsi della tutela dei consumatori, non della difesa, con argomentazioni infondate, dell’immagine dell’azienda che rappresenta - aggiunge Violi, membro della commissione Sanità -. Auspico che si apra un’indagine interna per capire come sia possibile che per mesi un’azienda pubblica abbia operato mettendo a repentaglio la salute dei consumatori". "Le dichiarazioni di Mondani dimostrano l'inadeguatezza per il ruolo che ricopre. Sebbene non si possa imputare a lui alcuna responsabilità circa la situazione di illegalità che si è perpetrata per mesi, la sua difesa a spada tratta, nonostante l’evidenza dei documenti ufficiali, è in contrasto con l’interesse pubblico che dovrebbe tutelare".

Il presidente dell'Ats, Marco Bosio, aveva dichiarato che "i locali usati come magazzino usufruiscono dell'impianto di aerazione centralizzato« rassicurando sul fatto che i medicinali fossero ben conservati. Allo stesso tempo, però dopo l'ispezione del 17 giugno, aveva diffidato l'Azienda «a mantenere i farmaci in tali locali non conformi dal punto di vista igienico con prescrizione di trasferirli in altri magazzini, idonei e già dichiarati all'Ats, sino a termine dei lavori". Il trasferimento è stato effettuato la settimana successiva.