Altri due casi di febbre Dengue scoperti a Castiglione d'Adda in provincia di Lodi: una bambina e un sessantenne che vivono nel raggio di qualche centinaio di metri dall'abitazione dell'ultrasettantenne ricoverato all'ospedale di Crema, il cui caso scoperto il 18 agosto è stato il primo "autoctono" per questo virus almeno in Lombardia, nel senso che non è stato possibile individuare un collegamento con le zone tropicali e subtropicali in cui la malattia è endemica.
Anche i due nuovi contagiati, spiega una nota della Regione, non hanno collegamenti recenti con l'estero ed entrambi sarebbero stati colpiti prima della disinfestazione straordinaria cui il Comune di Castiglione ha provveduto domenica sera: "Considerato il tempo di incubazione della malattia, è da ritenere che abbiano avuto un’origine contemporanea o comunque siano tutti insorti precedentemente agli interventi".
I nuovi casi scoperti riguardano una bimba di tre anni, ricoverata all'ospedale di Lodi per precauzione ma in buone condizioni, e un sessantenne, anch'esso tra i vicini di casa dell'ultrasettantenne, guarito da tempo e già tornato al lavoro: avendo appreso la notizia di un caso nei paraggi della sua abitazione è andato a fare i test sierologici e ha scoperto, a posteriori, di avere gli anticorpi e dunque di aver avuto il virus."In questa logica è anche possibile il riscontro di successivi ulteriori casi senza che gli stessi mettano in dubbio la piena efficacia dell’intervento di disinfestazione", chiariscono dalla Regione.
Screening della popolazione
“L’infezione in molti casi è asintomatica – spiega l’assessore regionale al Welfare Guido Bertolaso – per cui spesso la malattia non si manifesta e la guarigione avviene spontaneamente. Per verificare l’eventuale esposizione al virus di altri abitanti di Castiglione d’Adda abbiamo quindi organizzato un’ulteriore analisi: i cittadini, in maniera volontaria e gratuita, potranno recarsi presso la Casa di comunità di Codogno per sottoporsi a un prelievo di sangue. L’esame permetterà di capire se si è entrati in contatto con il virus attraverso l’analisi degli anticorpi”.
Allo screening organizzato dall'Ats Metropolitana di Milano e dall'Asst di Lodi i castiglionesi (circa 4.500 contando solo i residenti) potranno sottoporsi domani venerdì 25 agosto dalle 8 alle 16, sabato 26 agosto dalle 8 alle 12 e lunedì 28 agosto dalle 8 alle 16, con accesso libero presentandosi al Punto unico di accesso (Pua) della Casa di comunità di Codogno. "Verrà condotta una prima analisi sugli anticorpi e ai pazienti con esito di infezione recente sarà proposta una visita infettivologica ed eventuali approfondimenti diagnostici. L’analisi verrà condotta in collaborazione con l'Irccs San Matteo di Pavia, centro di riferimento regionale per le arbovirosi", spiegano da Palazzo Lombardia.
Intanto l'Istituto zooprofilattico di Brescia ha prelevato, nella zona in cui vivono le persone contagiate, alcuni esemplari di zanzara che saranno studiati per comprendere le dinamiche di trasmissione del virus in questo cluster.
Come arriva il virus
Un cluster a trasmissione autoctona - anche se allora il caso indice, che riguardava una trentenne da poco rientrata dall'Indonesia, aveva un collegamento accertato con un'area endemica, mentre nessuno dei contagiati lodigiani ha viaggiato di recente - era stato individuato in Veneto nell'estate del 2020, nel pieno dell'emergenza Covid: i casi, in buona parte riconducibili al nucleo familiare della donna, furono 11 nel giro di due mesi.
In Lombardia, spiegano dalla Regione, finora sono stati riscontrati 18 casi di infezioni da virus Dengue, tutte legate a viaggi all’estero in luoghi dove la malattia è endemica ad esclusione dei pazienti di Castiglione d’Adda. Risultano invece 51 i casi accertati di infezioni da virus West Nile.
“Considerato che ormai la diffusione delle zanzare tigre (Aedes) è molto ampia nel nostro Paese – continua l’assessore Bertolaso – occorre adottare misure di prevenzione per tutte le malattie di cui possono essere portatrici, non solo per il virus Dengue. Dobbiamo inoltre abituarci a utilizzare precauzioni per evitare le punture, proteggendoci con i repellenti anche di giorno perché non si tratta di insetti solo notturni”.
"I Dipartimenti di Igiene e Prevenzione sanitaria delle Ats Metropolitana e Valpadana hanno dato indicazioni ai Comuni per le attività di disinfestazione delle zone interessate individuate tramite inchiesta epidemiologica - conclude la nota della Regione -. Le azioni di disinfestazione sono in corso e prevedono un’estensione coerente con quanto definito dal Piano nazionale di prevenzione, sorveglianza e risposta alle arbovirosi".