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Protesta dei dipendenti dell’azienda metalmeccanica Koeing & Bauer
TAVAZZANO – Protesta dei dipendenti dell’azienda metalmeccanica Koeing & Bauer Flexotecnica di Tavazzano mercoledì davanti ai cancelli contro il licenziamento collettivo di ventiquattro addetti (sui circa cinquanta complessivi) annunciato alla fine del 2024. Gli addetti hanno scioperato e si sono ritrovati davanti ai cancelli, muniti di cartelloni e di tanta rabbia. Molti dei presenti rientrano nella “lista degli esuberi”’, altri invece sono scesi in strada per esprimere la loro solidarietà ai colleghi.
Sulle loro facce molta delusione, soprattutto in seguito all’ennesimo rifiuto di accordo ricevuto dai vertici aziendali durante l’incontro di martedì nella sede di Assolombarda, con le organizzazioni sindacali e in particolare la Fiom. I sindacati hanno ribadito la loro posizione, portando sul tavolo le medesime istanze già proposte il 13 febbraio scorso: la protezione delle categorie speciali e l’istituzione di un piano di prepensionamenti, che consentirebbe ai dipendenti di percepire la cassa integrazione straordinaria per un anno e la Naspi per i due seguenti, così da poter, nell’arco di un triennio, trovare lavoro altrove o essere accompagnati alla pensione.
La direzione dell’azienda non ha voluto accogliere le istanze. Diversi i cartelloni esposti dai metalmeccanici nel sit-in di ieri di fronte all’azienda. Tra questi ieri ne è comparso uno nuovo raffigurante una donna bionda in vesti monacensi che suona un violino, con sullo sfondo la bandiera tedesca con la scritta “Sviolinaten”.
“Martedì – ne hanno spiegato il significato i lavoratori –, durante la vertenza, l’amministratore delegato si è alzato ed ha iniziato a fare il gesto del violino, inneggiando al “fallimento della RSU”. Una buffonata, un vera e propria presa per i fondelli!”. Un gesto di scherno che hanno interpretato “come una sorta di “sviolinata funebre” per la morte del lavoro, un po’ come l’orchestra che suonava sul Titanic mentre affondava”.
Nel 2021 la Flexotecnica contava più di 160 dipendenti. L’anno successivo il primo dimezzamento dell’organico. Poi un ulteriore declino. Domani potrebbe tenersi un nuovo tavolo sindacale. E i lavoratori sperano in una svolta. In caso contrario entro fine marzo 24 dipendenti perderanno il posto. L’unica soluzione, per ora, posta sul tavolo dall’azienda è il pagamento di una buona uscita pari ad una settimana lavorativa per ogni anno dal momento dell’assunzione.