Nuova udienza ieri a Lodi per il processo dedicato al deragliamento del treno Frecciarossa avvenuto a Livraga il 6 febbraio 2020. Si è proseguito con l’ascolto dei testimoni portati dalla difesa iniziato nella scorsa udienza, quella del 14 gennaio. Ieri sono stati sentiti tre dipendenti, due system program manager e un dirigente di Alstom Ferroviaria, l’azienda da cui uscì l’attuatore con due cavi invertiti che, montato sui binari nelle prime ore di quel giorno, fu causa della tragedia. Nello schianto persero la vita i due macchinisti Giuseppe Cicciù, 51 anni, di Cologno Monzese e Mario Di Cuonzo, 59 anni di Pioltello e si registrarono 31 feriti. L’errore nell’attuatore non fu notato né dai controlli della fabbrica, come il banco di collaudo, ne dalla squadra di Rfi che lo installò sul binario. I testimoni ascoltati ieri hanno tutti ribadito come, a parere loro, l’errore di cablaggio sia stato un unicum, qualcosa che non si poteva prevedere perché non era mai successo prima. "Non era mai successo nemmeno che qualcuno avesse notato questo tipo di errore nè gli operai di Rfi avevano mai fatto presente errori di questo tipo" hanno confermato.
Ribadito altresì come Alstom stessa, per la sicurezza, contasse sulle prove di concordanza, ovvero un test compiuto da Rfi nel quale due operai, uno sulla piazzola dei binari e uno dalla centrale operativa, verificano allo stesso momento lo stato dell’attuatore. Queste prove, come si è visto in scorse udienze, pare non venissero fatte però in maniera corretta. Nell’udienza è emerso nuovamente come, all’interno di Alstom, non si era mai pensato alla possibilità che si verificasse un errore di cablaggio e come intervenire per correggere la situazione. Neppure gli operai di Rfi pare avessero conoscenza di cosa fare alla presenza di errori di questo tipo: non c’era una prassi operativa rigorosa. Queste prove di concordanza sono ora, dopo l’incidente di Livraga, diventate argomento di formazione obbligatorio per operai Rfi. Non è ancora del tutto chiaro come le si trattasse a lezione prima dell’incidente. La prossima udienza sarà l’11 febbraio, l’attuale pm Giulia Aragno verrà sostituita dalla procuratrice generale Laura Pedio.Luca Pacchiarini