REDAZIONE LODI

Frecciarossa deragliato a Lodi, gli operai Rfi: “Mai visto un guasto simile”

Lo scambio era rimasto in posizione deviata ma le spie di controllo lo indicavano in posizione di dritto. Nell’incidente del febbraio 2020 persero la vita i due macchinisti

Frecciarossa deragliato a Livgraga

Lodi – Non era mai avvenuto prima un guasto simile. Così ha spiegato oggi la difesa dei due operai di Reti ferroviarie italiane e del loro formatore che, con dirigenti di Rfi e Alstrom ferroviaria, sono fra gli imputati a processo per il deragliamento a Livraga, nel Lodigiano, del Frecciarossa 1000 Milano-Salerno del 6 febbraio 2020 in cui persero la vita i due macchinisti, Giuseppe Cicciù e Mario Dicuonzo.

Nello stralcio per rito abbreviato in udienza preliminare del procedimento penale che li vede imputati di concorso in disastro ferroviario colposo, duplice omicidio colposo e lesioni gravi colpose gli imputati non hanno preso la parola ma lo hanno fatto i difensori, depositando anche memorie e consulenze nelle mani del gup Francesco Salerno, ricordando che nelle ore precedenti il deragliamento la squadra aveva sostituito, nell'ambito di una manutenzione programmata, gli attuatori di alcuni scambi e che dopo le installazioni erano state effettuate le consuete prove di concordanza per assicurarsi della corrispondenza tra il comando di direzione impartito dal sistema di controllo della linea ad alta velocità e l'effettiva posizione degli scambi.

Al momento della verifica sul comportamento dello scambio numero 5, sul quale poi deragliò il treno lanciato a 298 chilometri orari, era emersa un'anomalia di risposta, è stato spiegato, le cui cause furono cercate in altre componenti del circuito e non nell'attuatore di produzione Alstom che era stato appena installato. Questo perché nella precedente esperienza dei manutentori non erano mai emersi problemi in questo tipo di componente elettroidraulico, che Rfi acquista già collaudato dal produttore e sigillato, come spiegato.

Lo scambio, che collega i binari di corsa a un fascio di tronchi destinato ai mezzi di manutenzione, a seguito dell'ultima prova prima della disattivazione era rimasto in posizione deviata ma le spie di controllo lo indicavano in posizione di dritto.